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Susan Meiselas. La fotografa Magnum che racconta la storia attraverso le persone

Susan Meiselas, Nicaragua, 1978

“Non voglio rinunciare al ruolo e alla necessità della testimonianza, e alla fotografia come risposta. Ma non voglio neanche supporre che scattare un’immagine sia abbastanza”.

“Un impegno nella difesa della dignità e diritti delle donne per combattere la violenza contro le donne e promuovere la loro affermazione e dignità”. È la fotografa americana Susan Meiselas (Baltimora, 1948), membro della Magnum Photos dal 1976, ad essersi aggiudicata il premio  Women in Motion for Photography durante il festival di fotografia Les Rencontres d’Arles 2019, in scena fino al prossimo 22 settembre nell’omonima città francese.

Da Carnival Strippers, progetto che segue un gruppo di spogliarelliste muoversi alle fiere di paese tra New England, Pennsylvania e South Carolina nei primi anni ’70, a Nicaragua, che documenta la Rivoluzione sandinista nel paese dell’America centrale, fino al suo progetto più recente dal titolo A Room of Their Own, incentrato sulla vita di alcune donne residenti in un campo per rifugiati in Inghilterra, la fotografa non ha mai smesso di documentare l’esperienza umana, raccontando la storia attraverso le persone.

Nel video di Joppe Rog per Nowness, Susan Meiselas racconta il suo rapporto con la fotografia.

 

Susan Meiselas a Les Rencontres d’Arles 2019 | Foto di Anaïs Fournié

 

Susan Meiselas, Nicaragua, 1978

 

Susan Meiselas, New York, 1976

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