Graffi e pennellate, strappi e macchie di colore. La sede londinese di Mazzoleni si prepara ad ospitare -dal 1 ottobre al 18 gennaio- Hans Hartung and Art Informel, un dialogo tra il pittore tedesco e gli altri grandi attori che hanno animato la stagione informale europea.
La Parigi degli anni ’50 rivive tra i palazzi di Mayfair, dove a nomi come Giuseppe Capogrossi, Jean Fautrier, Georges Mathieu e tanti altri si alternano alle tele di Hans Hartung, in cui a farla da protagonista sono forme astratta, graffi e colori sgargianti. Una mostra che ripercorre quarant’anni di carriera di una delle personalità più importanti dell’Art Informel, la corrente che ha rifiutato -e ribaltato- la canonica idea di forma in favore di una progressiva astrazione.
Una liberazione dagli schemi preconcetti che in molti casi tocca le vette del lirismo, il tutto guidato dal dinamismo di linee e pennellate. Dinamismo che salta subito all’occhio nelle opere di Hartung, che nella maggior parte dei casi prendono forma da una progressiva rimozione di strati di pittura tramite la tecnica del “grattage”, naturale coronamento gestuale della sua poetica astratta. Partendo dal caso specifico, la mostra si sviluppa per fornire un’idea generale di cosa volesse dire “fare pittura” una volta decretato l’abbandono di vincoli formale di sorta. Quasi parallelamente alla mostra di Londra la sede torinese di Mazzoleni ospiterà una retrospettiva dedicata questa volta al solo lavoro di Hartung, due omaggi che ricorrono esattamente a 30 anni dalla scomparsa dell’artista.
Informazioni utili
Hans Hartung and Art Informel
Mazzoleni, 27 Albemarle Street, Londra
Dal 1 ottobre 2019 al 18 gennaio 2020
Da lunedì a venerdì, 10.00 – 18.00
Sabato 11.00 – 17.00