Al via il 25 settembre la grande mostra che presenta un centinaio di capolavori ricostruiranno l’irripetibile carriera del Pictor Optimus
“Affonda le sue radici nella Grecia dell’infanzia, matura nella Parigi delle avanguardie, dà vita alla Metafisica che strega i surrealisti e conquista Andy Warhol e, infine, getta scompiglio con le sue irriverenti quanto ironiche rivisitazioni del Barocco”. Questo è Giorgio de Chirico secondo Luca Massimo Barbero, il curatore della grande mostra in programma a Milano a Palazzo Reale fra il 25 settembre e il 19 gennaio 2020: con un centinaio di capolavori che ricostruiranno l’irripetibile carriera del Pictor Optimus. Suddivisa in otto sale, l’esposizione procede per temi pensati secondo accostamenti inediti e confronti originali come in una catena di reazioni visive. Il cospicuo corpus di opere in mostra proviene da importanti musei internazionali tra i quali la Tate Modern di Londra, il Metropolitan Museum di New York, il Centre Pompidou e il Musée d’Art Moderne de la Ville di Parigi, la Galleria Nazionale di Arte Moderna e Contemporanea (GNAM) di Roma, la Peggy Guggenheim Collection di Venezia, The Menil Collection di Huston e il MAC USP di San Paolo in Brasile. Numerose sono anche le istituzioni milanesi: il Museo del Novecento, la Casa Museo Boschi di Stefano, la Pinacoteca di Brera e Villa Necchi Campiglio.
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