Volti deformati, dipinti fatti di carne. La cruda realtà e il dramma esistenziale. La scuola di Londra irrompe nelle sale del Chiostro del Bramante.
“Quello che voglio fare è distorcere la cosa ben oltre l’apparenza ma, nella distorsione, restituirla come un documento dell’apparenza”. Francis Bacon
“La mia idea di ritratto scaturisce dall’insoddisfazione per i ritratti che assomigliano alle persone. I miei ritratti devono essere ritratti di persone, non simili alle persone. Non creare qualcosa che somigli alla persona, ma incarnarla .[…] Per quanto mi riguarda il materiale pittorico è la persona. Voglio che il dipinto sia fatto di carne”. Lucian Freud
La scuola di Londra
Dopo il successo di pubblico -soprattutto giovanile- della fortunata trilogia di Eccher, il Chiostro del Bramante propone una nuova mostra puntando questa volta su una delle pagine più importanti dell’arte mondiale: la cosiddetta ‘School of London‘ capitanata dalle figure di Francis Bacon e Lucian Freud.
“I grandi capolavori di TATE arrivano a Roma in questa mostra al Chiostro del Bramante che vede insieme, per la prima volta in Italia, Bacon e Freud. Londra dona in quegli anni la possibilità di fare; la città, seppur devastata dalla guerra da poco terminata, regala speranza. In quell’epoca dipingono e si formano gli artisti presenti in questa mostra, oltre a Francis Bacon e Lucian Freud, Michael Andrews, Frank Auerbach, Leon Kossoff e Paula Rego”.
Ha esordito con questa frase la curatrice della mostra, Elena Crippa – curator of Modern and Contemporary British Art TATE – nel presentare l’esposizione alla stampa.
E’ dunque Londra, come ha sottolineato la curatrice, il fil rouge che unisce questi sei artisti così diversi tra loro, per stile e temi rappresentati. Londra, la città cosmopolita e accogilente dove si incrociano le loro vite spinte all’eccesso perchè forse, proprio da quel passo verso il burrone, hanno saputo restituire, evocare, come mai fino a quel momento, la realtà filtrata attraverso l’IO. Il dramma esistenziale, la lacerazione della vita, una distruzione simile a quella della guerra che aveva condizionato le loro esistenze.
La cruda realtà
Eppure è proprio da quel crudo guardarsi dentro- senza filtri, e questo è uno dei motivi ricorrenti della mostra che si pone come in antagonismo con la nostra epoca dei colorati filtri di instagram – che nasce la speranza: una ‘ricostruzione’ della figura umana, carica di quella umanità che la guerra aveva portato via.
Presente alla conferenza stampa di presentazione anche David Dawson, assistente, amico, modello di Freud (una delle opere che lo rappresenta in mostra) e ora direttore di Lucian Freud Archive :
“Ho incontrato Lucian nel 1990, avevo 30 anni, lui 69. La prima volta nel suo studio ho avuto la pelle d’oca, sul cavalletto c’era un ritratto di un uomo nudo: il quadro più incredibile che avessi mai visto. Succedeva qualcosa di molto serio e di molto ambizioso tra quelle pareti. Da quel primo incontro iniziò a chiamarmi ogni giorno e diventammo amici. 16 anni dopo mi chiese di posare, mi disse: “ho un’idea di un grande quadro”, mi limitai a chiedere “sarò nudo o vestito?”, rispose “nudo”. La sua scelta di chi dipingere era personale, ogni modello era trattato con rispetto, con attenzione per la persona, per la privacy come qualità umana da proteggere. Lucian era interessato alle possibilità umane e artistiche che un modello poteva portare. A niente altro. Lui vedeva il modello senza una coscienza, gli chiedeva di occupare solo lo spazio. C’era una grande connessione tra la sua vita e la sua arte, entrambe concentrate sulla realtà”.
Il percorso espositivo
Il percorso espositivo, che si snoda nei due piani del Chiostro, si compone di oltre quarantacinque dipinti, disegni e incisioni che vanno dal 1945 al 2004. Non sono molti ma proprio questo rende la mostra molto intensa e intima, perfetta per concentrarsi sull’apparato didascalico che tiene viva l’attenzione con una sorta di storytelling ricco di particolari. L’oscurità – tipica delle ultime mostre del Chiostro del Bramante- enfatizza l’effetto claustrofobico di alcune opere.
Chi va a vedere la mostra solo per ammirare le opere di Bacon rischia di rimanere deluso. La mostra infatti, approfondisce l’intero movimento della Scuola di Londra e in tal senso, ha un alto valore didattico e scientifico.
I progetti speciali
Come abbiamo accennato all’inizio dell’articolo, nel corso degli anni, le mostre del Chiostro del Bramante sono riuscite ad intercettare il pubblico più giovane che, come sappiamo è restio a frequentare musei e gallerie. Un patrimonio che non si vuole disperdere, quindi la mostra sarà accompagnata da una serie di progetti speciali che ne ribadiscono la vocazione sperimentale fatta di contaminazioni tra linguaggi, trasversalità e coinvolgimento del pubblico.
Tra questi annoveriamo il cortometraggio ‘ The Naked Truth‘di Enrico Maria Artale (visibile all’interno del percorso espositivo in un’apposita sala) , le audioguide con la voce narrante di Costantino D’Orazio che ci fanno viaggiare attraverso le opere nella Londra del tempo (previste anche speciali audioguide appositamente studiate per i bambini). Il viaggio nella metropoli sarà inoltre enfatizzato dalla colonna sonora ‘ BACON FREUD Exhibit Inspire’, una playlist selezionata dal gruppo post -rock Mokadelik e ascoltabile su Spotify tramite la rete WiFi gratuita di Chiostro del Bramante.
Prossimamente approfondiremo i temi e le opere della mostra, per ora vi presentiamo in anteprima le immagini di alcune opere e dell’allestimento.
Informazioni
Bacon, Freud, la Scuola di Londra – Opere della TATE
Chiostro del Bramante Roma, via della Pace
Dal 26 settembre 2019 al 23 febbraio 2020
Mostra prodotta e organizzata da DART- Chiostro del Bramante in collaborazione con Tate Londra
INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI: + 39 06 68 80 90 3