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Una conversazione intorno alla biografia di Alberto Giacometti, a Milano

Annette, Alberto e Caroline al La Villa in rue Bréa, Parigi, 1962 circa
Annette, Alberto e Caroline al La Villa in rue Bréa, Parigi, 1962 circa

Mercoledì 2 ottobre, alle 18.30, la Bottega Cecé Casile di Milano ospita una  conversazione intorno alla biografia di Alberto Giacometti edita da Johan & Levi dell’autrice Catherine Grenier. Partecipano all’incontro Marco Belpoliti e la fotografa Paola Salvioni Martini.

Un carattere irriducibile, paradossale, abitato dal dubbio e renitente a qualsiasi influenza esterna segna tutta la sua arte e il suo passaggio attraverso le avanguardie. Alberto Giacometti nasce nel 1901 a Borgonovo, un piccolo paese nella Svizzera italiana, primogenito di quattro figli in un ambiente colto e dai solidi valori familiari: il padre Giovanni, uno dei principali rappresentanti svizzeri del postimpressionismo, amico di Segantini, Cuno Amiet e Ferdinand Hodler, lo avvia giovanissimo all’arte; la madre Annetta, di famiglia benestante con origini antichissime in quella zona dei Grigioni, è una figura protettiva e premurosa, fondamentale nel mantenere saldo il legame di solidarietà familiare.

Nonostante una fugace adesione al Surrealismo, il suo rifiuto di ogni autorità, scuola o ideologia lo relega a un cammino solitario: l’arte è per Giacometti un mezzo necessario a restituire ciò che vede, in una lotta quotidiana, mentale e fisica, con la creazione. Ed è proprio nell’esercizio tutto particolare dello sguardo che l’uomo e l’artista si incontrano. Sedotto dalle arti primitive, nel secondo dopoguerra approda a una stilizzazione della figura umana in cui l’esperienza del modello dal vero si fonde con le forme atemporali dell’antichità, in un incessante tentativo di far convivere spazio e tempo, prossimità e distanza: nasce così quella schiera di figure vacillanti e in perenne cammino che lo consacrerà sulla scena internazionale.

Presso la bottega di Cecé Casile una selezione di fotografie inedite di Giacometti realizzate da Paola Salvioni Martini offrirà la testimonianza di un’amicizia nata a Stampa nel 1962 e coltivata negli anni a seguire in vari incontri tra Milano e Parigi, spesso in compagnia di Franco Russoli e Mario Negri. Gli scatti sono il risultato della curiosità e dell’emozione di una giovane fotografa presente all’incontro dell’artista con il marito, il critico d’arte Alberto Martini, impegnato in quell’occasione nella stesura di un testo sulla pittura di Giacometti per la collana “I maestri del colore” di cui era curatore.

Bottega Cecé Casile
Milano, via Solari 23
INGRESSO LIBERO
02 8940 1049
cece.casile@gmail.com

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