Print Friendly and PDF

Capolavoro del Beato Angelico. Restaurato a Firenze il Giudizio Universale del Museo di San Marco

Beato Angelico, il Giudizio Universale dopo il restauro Beato Angelico, il Giudizio Universale dopo il restauro
Beato Angelico, il Giudizio Universale dopo il restauro
Beato Angelico, il Giudizio Universale dopo il restauro

Il capolavoro del Beato Angelico è stato restaurato nell’ambito delle iniziative per la celebrazione dei 150 anni del Museo di San Marco, a Firenze

Artista straordinario, in grado di padroneggiare sempre con grande maestria tecniche di pittura così diverse come l’affresco, la miniatura e la pittura su tavola, usa qui i materiali tradizionali delle botteghe fiorentine del primo Quattrocento: tempera a base d’uovo mescolata a pigmenti brillanti e preziosi, tra cui il blu di lapislazzuli, e raffinate decorazioni dorate in corrispondenza delle aureole e delle vesti dei personaggi”. Con queste parole la restauratrice Lucia Biondi presenta il Giudizio Universale del Beato Angelico, capolavoro restaurato nell’ambito delle iniziative per la celebrazione dei 150 anni del Museo di San Marco, a Firenze.

Beato Angelico, particolare del Giudizio Universale dopo il restauro
Beato Angelico, particolare del Giudizio Universale dopo il restauro

Un dipinto assai particolare nella forma e ricco di novità nel trattamento del soggetto, da sempre uno dei preferiti e più largamente popolari dell’Angelico, ma non è realmente conosciuto, ancora carico di interrogativi e domande senza risposta, prima fra tutte la particolare forma trilobata in alto, che ancor oggi non ha spiegazioni certe. Un’insolita visione del Giudizio Finale, in cui si vede “il Cristo giudice in tutta la sua gloria, attorniato da angeli, in un cerchio celestiale che domina dalla sommità. La mano destra levata del Cristo invita i fedeli risorti verso i cancelli della Gerusalemme Celeste; la sinistra volta verso il basso consegna i peccatori alle fauci pietrose dell’Inferno”. Databile tra il 1425 e il 1428, il Giudizio Universale fu probabilmente eseguito per la cappella maggiore della chiesa di Santa Maria degli Angeli, che sull’altare maggiore già presentava l’Incoronazione della Vergine di Lorenzo Monaco ora agli Uffizi. Grazie al sapiente restauro la magistrale opera dell’Angelico ha ritrovati i suoi brillanti colori: ne vedete un esempio nelle immagini…

www.operalaboratori.com

Commenta con Facebook

leave a reply

*