La monumentale “Barbara (ANT 113)” di Yves Klein del 1960 andrà in asta da Christie’s a New York durante la Evening Sale di arte contemporanea e del dopoguerra il 13 novembre a una stima di $ 12-18 milioni
“Un giorno ho capito che le mie mani, gli strumenti con cui ho manipolato il colore, non erano più sufficienti. Avevo bisogno di dipingere tele monocromatiche con le modelle stesse ”
Yves Klein
Con la sua forma blu sospesa all’interno di un vasto vuoto bianco, “Barbara (ANT 113)” è un esempio eccezionale della rivoluzionaria serie di Anthropométries di Yves Klein. Nel pigmento della firma internazionale Klein Blue (IKB) dell’artista, l’opera registra molteplici impatti del corpo umano che preme sulla superficie, creando una traccia della figura sospesa, come se fosse in movimento. Cercando di rendere visibile la dimensione immateriale dell’essere fisico, le Anthropométries sono state create da modelli femminili nudi, ricoperti di vernice, che hanno impresso i loro corpi su carta e tela sotto la direzione coreografica di Klein.
Eseguito nel 1960, l’anno in cui Klein ha inaugurato la serie con una performance dal vivo fondamentale, ANT 113 appartiene a un sottoinsieme selezionato di Anthropométries in cui il corpo sembra prendere il volo. Contorto e disorientato in una figura astratta, tre serie di seni e torsi si intrecciano alla base della tela. È una composizione condivisa da un piccolo numero di opere del 1960, tra cui “Princess Helena” (Museum of Modern Art, New York) e “ANT 130” (Museum Ludwig, Cologne).
Le Anthropométries erano in netto contrasto con gran parte dell’arte che veniva prodotta all’alba degli anni ’60. In un mondo in gran parte dominato dall’astrazione, diversi artisti sono stati sempre più attratti dall’idea dell’impronta utilizzata come mezzo per interagire con la figura umana.
La forma del presente lavoro invita il confronto con l’opera di Matisse del 1952, La Chevelure (The Flowing Hair). Allo stesso tempo, la natura performativa e teatrale degli Anthropométries li allinea con gli “Happenings” messi in scena da John Cage e gli artisti Fluxus, i lavori di Jackson Pollock e, in una certa misura, l’arte orientata verso il corpo del gruppo giapponese Gutai.
Vestito con lo smoking, Klein era direttore d’orchestra, compositore e maestro di cerimonie: un creatore onnisciente che non posava mai un dito sulla tela.
“La Barbara (ANT 113) di Yves Klein è piena di dinamismo e intensità che rappresentano un momento culminante nelle celebri antropometrie di Klein, che hanno portato ad alcune delle tele più rivoluzionarie del 20° secolo” ha commentato Alex Rotter (Presidente di Christie’s arte del dopoguerra e contemporanea) “Questa vendita di “Barbara (ANT 113)” gioverà anche all’importante lavoro svolto dall’Academy Water for Sustainable and Responsible Development, una questione urgente nel mondo di oggi”
Infatti una parte dei proventi della vendita di questo lavoro andrà a beneficio della Water Academy for Sustainable and Responsible Development Foundation. La Water Academy SRD è un’iniziativa internazionale la cui missione è quella di creare una nuova cultura dell’acqua per affrontare queste sfide e quelle relative allo sviluppo sostenibile e responsabile.