Courtesy the artist, Ordet, Milan and Galerie Isabella Bortolozzi, Berlin
Photo: Nicola Gnesi
Ordet, lo spazio espositivo fondato e diretto da Edoardo Bonaspetti e Stefano Cernuschi, ospita la prima mostra personale in Italia di Danny McDonald, visitabile fino al 23 novembre. Un’antologica che raccoglie la produzione scultorea dell’artista a partire dal 2010 fino ad oggi: opere che compongono una narrazione frammentaria dell’immaginario culturale americano, ricostruita attraverso uno sguardo sull’orlo del baratro.
Memorabilia, pupazzetti, souvenir, oggetti trovati, action figure di personaggi più o meno famosi: questi sono gli elementi compositivi che Danny McDonald (Los Angeles, 1971) utilizza per produrre le sue sculture. Tutto viene sradicato e messo in discussione, l’artista ruba al linguaggio consumistico la propria semantica per riutilizzarlo e rifunzionalizzarlo. Quasi nulla viene trasfigurato ma tutto è montato secondo un ordine nuovo, attraverso una diversa prospettiva che ricolloca la visione univoca e ontologica del prodotto e del suo significato intrinseco all’interno di una “caosmosi” decisamente più attinente alla realtà circostante. La multi-emozionalità espressa da ogni statuina che assemblate compongono le sculture di Danny McDonald, produce un coinvolgimento barocco che si rivela un’efficace dimostrazione del dispotico marketing emozionale a cui siamo costantemente sottoposti e che attraverso questo modus operandi emerge in modo chiaro.
Courtesy the artist, Ordet, Milan and Galerie Isabella Bortolozzi, Berlin
Photo: Nicola Gnesi
Ogni scenario sembra artificiale e distaccato eppure queste grottesche composizioni sussurrano e mormorano la propria appartenenza al gioco sempre più pericoloso della disumana normalizzazione di violenza e oscenità. Tutto è lecito, giustificabile. La coolness di chi “evade” dal politically correct ha raggiunto e conquistato il mainstream politico e comunicativo tanto che il Babbo Natale di Danny McDonald ha un tappeto fatto con la pelle di un Orso Polare. E questo stare il gioco dell’artista è una partecipazione consapevole, c’è solo da capire quando le traiettorie tra le sue opere e la realtà andranno a sovrapporsi: la data di scadenza forse è solo nascosta da qualche parte tra Freddie Kruger, Gollum e Tin Woodsman.
Courtesy the artist and Ordet, Milan. Photo: Nicola Gnesi
Courtesy the artist, Ordet, Milan and Galerie Isabella Bortolozzi, Berlin
Photo: Nicola Gnesi
Fire Sale on Earth
Danny McDonald
27 settembre – 23 novembre 2019
Ordet
Ingresso Libero
www.ordet.org
info@ordet.org
