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Segreta attrazione della “rovina”. Gli echi mediterranei di Simone Fattal a Milano

Simone Fattal da Kaufmann Repetto Simone Fattal da Kaufmann Repetto
Simone Fattal da Kaufmann Repetto
Simone Fattal da Kaufmann Repetto

Fino al 16 novembre 2019, la Galleria Kaufmann Repetto in via di Porta Tenaglia 7 a Milano ospita per la terza volta una mostra personale dell’artista Simone Fattal.

Nata a Damasco ma cresciuta a Beirut, Fattal ha completato i suoi studi presso la facoltà di filosofia della Sorbona di Parigi. Sul finire degli anni ’70 è costretta ad abbandonare la sua attività di pittrice a causa delle forti tensioni politiche in Libano. Trova così riparo in California, dove fonda una casa editrice – The Post-Apollo Press – con la quale pubblica testi sperimentali di prosa e poesia di autori emergenti.

Simone Fattal da Kaufmann Repetto
Simone Fattal da Kaufmann Repetto

Dopo un decennio dedicato all’editoria, Fattal torna a dedicarsi all’arte. Se negli anni ’70 il suo supporto preferito è la tela, dagli anni ’80 in poi Fattal si dedica quasi esclusivamente alla scultura. Demeter and Dionysus mette in mostra i risultati di ambedue le sperimentazioni.

Spring in Baghdad, The Moon, Flower e Vous avez fait un paysage moral exact: questi i titoli delle quattro opere su tela. Realizzate tra il 1973 e il 1978 e contraddistinte da toni caldi, queste tre opere costituiscono il prodotto della prima fase di sperimentazione artistica. Accanto ad esse, undici piccole sculture antropomorfe in grès smaltato di recentissima produzione (2019). Un piccolo pantheon mediterraneo: come suggeriscono i titoli – le forme, estremamente semplici, non presentano evidenti simboli iconografici – molte delle piccole sculture rappresentano divinità del mondo greco-latino e cristiano insieme.

Accanto a Venere, infatti, si trova non solo Demetra che piange la perdita di sua figlia Persefone, ma anche un gruppo scultoreo intitolato ‘Mother and Child’, chiaro riferimento al culto di Maria o, più in generale, a quello della Dea Madre tanto diffuso nelle terre bagnate dal Mediterraneo. È in questo bacino ricco di storia che Fattal trova la principale fonte di ispirazione per la sua produzione scultorea. Già la sua prima scultura, Torso Found in Today’s Downtown Beirut (1988) – non esposta in questa mostra – costituisce un tentativo di connettere la storia contemporanea della sua terra d’origine alle radici più antiche della cultura mediterranea. Di qui il ricorso alla ceramica, che per l’artista rappresenta tra tutti il più primitivo dei materiali. Lavorare l’argilla, per Fattal, significa toccare la Terra viva.

Simone Fattal da Kaufmann Repetto
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Miti delle origini giustapposti a suggestioni derivanti dalla Beirut degli anni ’70: questo è ciò che mette in mostra Demeter and Dionysus. In altre parole, la segreta attrazione e il gusto – tutto Mediterraneo – per le rovine.

La mostra è visitabile fino al 16 novembre 2019. La galleria Kaufmann Repetto è aperta dal martedì al sabato dalle 11 alle 19.30. L’ingresso è gratuito.

Simone Fattal da Kaufmann Repetto
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