La mostra di Aleksandra Domanović, vincitrice del premio Arnaldo Pomodoro, The Falseness of Holes alla GAM di Milano è il frutto di complessa stratificazione fisica e digitale profondamente connessa con la specificità del luogo, la Sala del Parnaso, e con un’artista tra i più rappresentativi dell’istituzione museale: Medardo Rosso.
Il primo approccio dell’artista al luogo espositivo è stato digitale, attraverso il sito web della Galleria d’Arte Moderna in particolare con l’ausilio di un’immagine 360° con navigazione 3D. Questa visita ha fatto emerge delle specificità, come la decorazione parietale che in seguito alla visita di persona si sono rivelate diverse rispetto alla percezione iniziale, quello che sembrava marmo in verità è una decorazione pittorica trompe-l’oeil realizzata per rendere ancora più intensa la percezione del marmo stesso. A questo slittamento visivo Aleksandra Domanović ha sommato la affascinazione del particolare utilizzo che Medardo Rosso aveva del mezzo fotografico, una sorta di estensione del suo processo creativo e di composizione plastica.
Lo scultore italiano è diventato l’elemento cardine di tutta l’esposizione, in particolare la sua opera La Portinaia, realizzata dall’artista dopo un periodo di crisi. Questa scultura posta al centro è l’unico elemento fisico presente nell’esposizione insieme al piedistallo realizzato dall’artista, il quale presenta delle incisioni grafiche che sostengono l’altra opera presente nella sala e che si sovrappone ad essa: una app in realtà aumentata (AR) a cui gli spettatori possono accedere con l’iPhone o l’iPad. Il contenuto virtuale si somma a quello della sala e permette di accedere a diversi ambienti, come lo studio medico dove lavorava la madre e l’aula della scuola dell’artista.
Ogni volta che l’utente vuole cambiare scenario deve tornare dalla scultura di Medardo Rosso, la quale, con tono interrogatorio chiede sempre: “Perché non stai lavorando?”, lo stesso quesito che la portinaia dello stabile dove abitava poneva allo scultore durante il periodo di crisi in cui non riusciva a lavorare. Attraverso questa complessa stratificazione di digitale e analogico, rimandi e cortocircuiti storici, percettivi e compositivi Aleksandra Domanović espande i limiti della scultura, come sottolineato dall’artista stessa: “Rosso ha detto che le sue fotografie sono versioni delle sue sculture; Duchamp ha detto che il ready-made è una scultura; e Nancy Holt ha dichiarato che un panorama può essere un’opera d’arte. Io dico che questa app è una scultura”
The Falseness of Holes
Aleksandra Domanović
mostra personale della vincitrice del Premio Arnaldo Pomodoro per la Scultura – V edizione
12 novembre 2019 – 6 gennaio 2020
GAM – Galleria d’Arte Moderna di Milano
www.gam-milano.com/it/mostre-ed-eventi/the-falseness-of-holes/
c.gam@comune.milano.it