Promossa dal Comune di Milano e in collaborazione con la Fondazione Cologni, Palazzo Reale presenta Time, Nature, Love, una mostra dedicata alla Maison francese di alta gioielleria Van Cleef & Arpels. Dal 30 novembre 2019 al 23 febbraio 2020 sarà fruibile un percorso storico ed esperienziale che la curatrice, nonché professoressa onoraria di Design al Politecnico di Milano, Alba Cappellieri ha progettato insieme alla designer americana Johanna Grawunder.
Il titolo della mostra annuncia i tre valori che secondo la curatrice contraddistinguono la Maison francese: Tempo, Natura e Amore. Se le ultime due parole appaiono più familiari e vicine al mondo dei tesori, il tempo, inteso come contesto storico, plasma l’estetica dei gioielli, attraverso materiali, stili, e tecniche di una specifica epoca. “Il gioiello”, afferma la curatrice, “è sempre in bilico tra eternità ed effimero, tradizione e moda, amore e investimento, bellezza e concetto”.
Prendendo spunto dalle Lezioni Americane. Sei proposte per il prossimo millennio che Italo Calvino (1923, Santiago de las Vegas, Cuba, 1985, Siena) tenne nel 1984 all’Università di Hardvard, cinque sale sono dedicate a quelli che secondo lo scrittore e giornalista erano i valori che meglio decodificavano il Novecento: Leggerezza, Rapidità, Visibilità, Esattezza, Molteplicità. “L’innovazione è frutto della contaminazione tra diversi campi del sapere”, ci spiega la curatrice Alba Cappellieri, così Van Cleef & Arpels fa uso di tecnologie scientifiche all’avanguardia per la fabbricazione dei pezzi, ma si interseca anche con altri settori culturali, come dimostrano le altre sezioni. Nello specifico un omaggio al legame con la grande città di Parigi, ma anche all’Esotismo, che induce la curiosità verso culture lontane, e ancora a Danza, Architettura e Moda e addirittura Botanica.
Il percorso cronologico è accompagnato da una serie di documenti d’archivio, disegni e gouches, per raccontare come la Masion francese seguisse l’evoluzione del gusto e i cambiamenti sociali e artistici del Novecento. Non manca infatti aderenza alla storia culturale del Secolo breve, come dimostrano i meravigliosi gioielli con sfingi, scriba e scarabei che Van Cleef & Arpels elabora in seguito alla scoperta nel 1922 da parte di Howard Carter (1874, Brompton, London, 1939, Kensington) della tomba di Tutankhamon.
Mi piace pensare a questa mostra come una sinfonia in cui tutti gli elementi parlano lo stesso linguaggio, dai display allestitivi al concept della mostra, compresi ovviamente i gioielli ma anche la grafica e il dialogo con i prestatori.
Con queste parole Ambra Cappellieri ribadisce l’organicità di un progetto espositivo in cui ogni elemento ha la sua funzione, facendosi indispensabile tassello di una grande opera d’arte che è la mostra stessa.
La scenografia restituisce una vera e propria visione inedita di Palazzo Reale, attraverso giochi cromatici e superfici specchianti. L’obiettivo ben raggiunto della designer Johanna Grawunder, è, infatti, quello di non soffocare l’architettura neoclassica circostante, al contrario rivalutarla attraverso la costruzione di raffinati display con plexiglass, vetri e specchi, dando vita, soprattutto con l’ausilio di luci artificiali, a vere e proprie atmosfere. Le parole chiave dell’allestimento sono trasparenza, finezza e colori, per valorizzare sia i gioielli che le sale di Palazzo Reale.
Così affreschi, stucchi, tarsie lignee e pavimenti marmorei dialogano perfettamente con collane in gemme, spille di pietre preziose e altri capolavori d’oreficeria. Nei gioielli emergono le tecniche più all’avanguardia, come la Serti Mystérieux, una sofisticata strategia per incastrare le minute pietre preziose il cui brevetto è stato depositato alla Maison nel 1933, o la collana Zip, creata nel 1950, con la particolarità di trasformarsi in bracciale attraverso lo scorrimento del pompon. Nella mostra non sono presenti solo gioielli da indossare, ma anche oggetti di uso quotidiano, che anticipano di cinquant’anni il design europeo. Nella sezione dedicata alla Molteplicità, ad esempio, la collezione spazia dalle minaudière ai portasigarette, dalle lampade ai flaconi da profumo, fino a una gabbia per uccelli, una barca in miniatura e una scultura di Buddha.
Perseverando il tentativo di un secolo fa da parte del pioniere del design Guido Marangoni di trasformare Palazzo Reale in un Museo dei mobili e delle arti decorative, Time, Nature, Love sancisce ancora una volta la rottura della distinzione tra Arti Alte e Basse, consentendo oltretutto ai visitatori di accedere tramite un prezzo politico.
Informazioni
Time, Nature, Love
Collezione Van Cleef & Arpels
Palazzo Reale
Milano
30 novembre 2019-23 febbraio 2020
Curatrice: Alba Cappellieri
Designer: Johanna Grawunder