Visa transit vol. 1, l’Europa dei muri e delle frontiere degli anni ‘80 nella nuova graphic novel di Nicolas de Crécy Nicolas
Nicolas de Crécy è uno dei fumettisti più amati del panorama contemporaneo. Opere come Il celestiale Bibendum o Prosopopus gli sono valse il plauso della critica e l’ammirazione di una buona fetta di fedelissimi ammiratori. Eclettico nelle tecniche quanto indistinguibile nel tratto, l’autore è tornato in libreria con una nuovissima opera (Eris edizioni): il primo volume di Visa Transit, una graphic novel autobiografica che apre un nuovo capitolo nella sua carriera artistica.
In Visa Transit Nicolas de Crécy ci porta con sé lungo un viaggio fatto a vent’anni assieme a suo cugino a bordo di una vecchia e scassata Visa Citroen. Un vecchio catorcio da buttare, che invece – con incoscienza – è stato in qualche modo rattoppato e trasformato in un veicolo assolutamente originale e poetico, un vascello futurista, assurdo e sgangherato. Nell’estate del 1986, poco dopo la tragedia di Chernobyl, i due attraversano la Francia, il nord Italia, la Jugoslavia, la Bulgaria e la Turchia in un viaggio rocambolesco e senza meta, con a bordo della povera Citroen solo una piccola biblioteca improvvisata.
Mescolando i ricordi del viaggio a quelli dell’infanzia, Nicolas de Crécy prende come spunto questa vicenda autobiografica per dare vita a una profonda riflessione sugli ultimi decenni dell’Europa: da quella dei visti e delle frontiere, a quella della libera circolazione e del turismo dei voli low-cost. Il titolo stesso è un gioco di parole tra il nome dell’automobile e la parola visto che in francese è appunto “Visa”.
Visa Transit è una graphic novel stupenda, romantica e rocambolesca, De Crécy, sul filo dei ricordi™ ci accompagna attraverso un’Europa perduta, su cui si alternano inquietanti ombre, su tutte il nucleare: minimizzato, mistificato, negato. È bellissima, in particolare, la descrizione che fa dell’Italia degli anni ’80, in sospeso tra comicità e dramma: «C’era un’aria particolare; il sole nella nebbia, l’odore di montagna e di industrie. Fabbriche grigie, magnifiche e spaventose, costellavano i chilometri prima di arrivare nelle città. Città dalle facciate sublimi, barocche e annerite, ricoperte da una patina di azoto, di monossido di carbonio e metalli pesanti. Omaggio della tradizione industriale automobilistica».
De Crécy con Visa transit sottolinea la questione delle frontiere con un’opera di grande attualità delicata a un’Europa sotto il costante pericolo dei populismi, ieri come oggi. Tavola dopo tavola, tutte accompagnate da testi di grande qualità letteraria, l’autore allestisce un’autobiografia trasognata, costellata di incontri misteriosi e visioni. Acquerelli stupendi immortalano cieli pieni di poesia in cui si stagliano montagne a perdita d’occhio, volti scavati ma con occhi pieni di vita, incontri di pochi istanti che restano impressi nel cuore e nella mente per tutta la vita: quello di De Crécy è un viaggio di formazione pieno di malinconia e di grandissima forza evocativa. In questo “road movie” il maestro del fumetto alterna la geografia del reale a quella frastagliata – a volte labile e a volte acutissima – della memoria, usando la sua poetica onirica per un racconto politico importante e necessario.
Nicolas de Crécy è uno dei grandi maestri del fumetto francese. Il suo stile, visionario e poetico, è inconfondibile sin dai suoi primissimi lavori. La sua esplorazione delle diverse tecniche artistiche e la capacità di mescolare i più disparati registri narrativi lo rendono uno degli autori più importanti del fumetto contemporaneo. Opera dopo opera, De Crécy ha creato uno degli immaginari più originali apparsi negli ultimi decenni. Con Eris edizioni ha pubblicato: Il celestiale Bibendum (2015), La Repubblica del catch (2016), Diario di un fantasma (2017) e Prosopopus (2018). Visa Transit è il suo nuovo graphic novel, il primo di due volumi.