Nota anche come la fotografa dei mostri, Diane Arbus ha saputo ritrarre la diversità umana senza mai sminuire i suoi soggetti: anzi, è lo spettatore ad essere messo a disagio dai suoi scatti.
Nata Diane Nemerov (New York, 1923 – Greenwich Village, 1971) da genitori ebrei di origine russa, Diane Arbus è famosa in tutto il mondo per i suoi scatti freaky a soggetti emarginati, fino ad allora ignorati dal mondo dell’immagine poiché lontani da una generica idea del bello. Tra quelli più familiari, Child with a toy hand grenade, il ragazzino biondo fotografato a Central Park nel ’62: una granata nella mano destra, una bizzarra contrazione ad artiglio della mano sinistra e un’espressione indemoniata in volto. Uno tra i diversi scatti con cui Diane Arbus ha saputo scioccare il pubblico, mettendolo a disagio per l’inquietante sfrontatezza colta nello sguardo di un bambino.
La fotografa, nonostante una vita agiata, un discreto successo nel lavoro e una famiglia, non seppe mai convivere con il suo lato oscuro. Per questo si tolse la vita nel 1971, all’età di 48 anni. La sua ultima serie, Untitled, è universalmente considerata un capolavoro della fotografia: racconta la vita in istituto di un gruppo di disabili, dimostrando come nulla riesca a superare la bellezza della realtà quando è colta da un fotografo abile nel posizionare il proprio sguardo.
Nel video di All About Street Photography, Martin Kaninsky racconta vita e opere di Diane Arbus.