La banana di Maurizio Cattelan (Padova, 1960) (Comedian), presentata in occasione di Art Basel Miami Beach lo scorso 5 dicembre dalla Galleria Perrotin, continua a generare critiche, dibattiti e dichiarazioni. Questa volta è Francesco Bonami (Firenze,1955) a esprimersi, paragonando la Banana di Cattelan al Tiramisù di Matteo Salvini.
In rotta con gli ultimi podcast che, rivendicando il partito fantoccio EXAGERAMOS di estrema destra, ironizzavano sulla necessità di un ritorno all’arte tricolore, il tono di Francesco Bonami torna serio.
“La banana di Cattelan” dichiara il curatore e critico d’arte fiorentino, “segue la stessa filosofia del tiramisù di Salvini. L’unica differenza”, prosegue Bonami, “è che Salvini ha convinto 120.000 idioti a votare per lui, mentre solo tre o quattro persone pagherebbero 120.000 dollari per un’autentico certificato di stupidità”.
Il desiderio che può suscitare quella banana scocciata al muro di Art Basel Miami Beach – che secondo il suo Mastro Geppetto voleva far riflettere sullo statuto dell’opera d’arte come merce – rispecchia quindi per Bonami le dinamiche di spettacolarità di massa dietro a idoli politici come Matteo Salvini.