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Da Mozart a Ciaikovski, il magico Natale di Rai3 con Ezio Bosso. “L’arte e la bellezza sono contagiose”

Ezio Bosso Ezio Bosso
Ezio Bosso
Ezio Bosso

“Cominciamo con Mozart, che non ce n’è mai abbastanza, per poi arrivare a Ciaikovski: potevamo fare lo Schiaccianoci natalizio ma abbiamo scelto la Patetica, una delle opere più difficili da dirigere, è un processo faticoso, che a volte ti consuma perfino. Quindi voi alzate il volume della televisione, fatevi sentire dai vicini. L’arte e la bellezza sono contagiose”. Così, scherzando, il maestro Ezio Bosso, direttore d’orchestra e musicista sublime, spiega la sua scelta di girare una seconda puntata di Che storia è la musica, in onda la sera di Natale, 25 dicembre, su Rai3. Dedicata a Ciaikovski, la seconda edizione del programma arriva dopo il successo della prima serata del giugno scorso (più di un milione di telespettatori) incentrata su Beethoven.

Intorno a Bosso, nella cavea del Teatro dell’Unione di Viterbo, c’è l’Orchestra Europa Filarmonica, da lui fondata, e il Coro Filarmonico Rossini di Pesaro. Insieme eseguono l’Overture dal Don Giovanni K527 e Ave Verum Corpus K618 di Mozart e la Sinfonia n.6 in Si minore Patetica op.74 e il Valzer dei Fiori da Lo Schiaccianoci di Ciaikovski. Fra un brano di musica e l’altro, tanti ospiti noti: oltre al direttore del corpo di Ballo del Teatro San Carlo di Napoli Giuseppe Picone e alla sua étoile Luisa Ieluzzi, i volti televisivi Corrado Augias, Mario Tozzi, Max Tortora e Diego Bianchi, gli scrittori Grazia Verasani e Stefano Tura e l’atleta Igor Cassina.

Ezio Bosso
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“L’Orchestra mi ha spinto a realizzare questa seconda puntata; dobbiamo farlo per il Paese, mi dicevano”, spiega Bosso. E ancora: “Io avevo paura perché non amo vedermi ripreso e poi per ragioni personali; temevo la fatica di affrontare questa esperienza. Ma la bacchetta con cui dirigo maschera il dolore, la musica lenisce anche la sofferenza dei malati”, dice il maestro riferendosi alla sua malattia degenerativa che, di recente, lo ha costretto a lasciare l’attività di pianista. Prosegue Bosso: “Rispetto alla puntata di giugno, c’è molta più musica, il primo movimento dura venti minuti; abbiamo alzato l’asticella in questo senso”. E sulla sua Orchestra: “Ci sono i più grandi musicisti d’Europa davanti a questo direttore, ripresi dalla telecamera da ogni angolazione, mentre ridono, si scambiano baci, senza la seriosità che a volte spaventa”. A questo proposito, il direttore di Rai3 Stefano Coletta ha parlato di “una delle migliori operazioni di servizio pubblico della Rai, che deve divulgare ma anche emozionare”.

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