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Tate Modern, Londra: un ventenne danneggia dipinto di Picasso da oltre 20 milioni

Pablo Picasso, Busto di donna, 1944; olio su tela, 81 x 65 cm; Londra, Tate Modern Pablo Picasso, Busto di donna, 1944; olio su tela, 81 x 65 cm; Londra, Tate Modern
Pablo Picasso, Busto di donna, 1944; olio su tela, 81 x 65 cm; Londra, Tate Modern
Pablo Picasso, Busto di donna, 1944; olio su tela, 81 x 65 cm; Londra, Tate Modern

Londra, 28 dicembre. Un ragazzo di vent’anni ha danneggiato – senza un’apparente ragione – un dipinto di Pablo Picasso conservato alla Tate Modern.

L’episodio è avvenuto il 28 dicembre, il ragazzo rimarrà in custodia cautelare fino al 30 gennaio, l’opera è in via di restauro a tempo indeterminato. Questo il breve riassunto cronologico di un evento che ancora ad oggi rimane senza spiegazione. Un gesto folle ma volontario, che se da una parte manca di perché, dall’altra ha ottenuto un immediato effetto: Busto di donna di Pablo Picasso è stato sfregiato. Ad essersi reso protagonista dell’atto vandalico – probabilmente portato a termine con un oggetto contundente – è stato un giovane di vent’anni, residente a Londra. Proprio nella capitale inglese, fra le sale della Tate Modern, riposava il dipinto realizzato dall’artista spagnolo nel 1944. Dopo l’improvviso attacco subito l’opera è stata subito affidata alle cure dello staff della conservazione per un intervento sanatorio, ma tutt’ora non si conosce la reale gravità delle sue condizioni. In ogni caso il museo non ha mai chiuso e ha continuato la sua attività in questo periodo di festa.

Pablo Picasso, Busto di donna, 1944; olio su tela, 81 x 65 cm; Londra, Tate Modern
Pablo Picasso, Busto di donna, 1944; olio su tela, 81 x 65 cm; Londra, Tate Modern

Come detto, ancora non ci sono notizie riguardo al movente del gesto e tutto rimane sospeso nell’incertezza. Come quel mese di maggio, uno degli ultimi dell’occupazione nazista, quando Picasso a Parigi dipinse quest’opera ispirandosi a colei che al tempo era sua musa e amante: Dora Maar. L’opera (olio su tela, 81 x 65 cm, valore stimato 20 milioni di sterline) raffigura infatti – totalmente sconvolta nei lineamenti dal procedimento cubista – una donna che veste un cappello e un abito verde, siede su di una seda di metallo nera e risponde alle caratteristiche della donna che si fece consumare dall’amore per il pittore spagnolo. I piani – scomposti e ricomposti – restituiscono una raffigurazione stravolta ma suggestiva della donna, il cui fascino non è alterato, per esempio, dal diverso orientamento di occhi e naso. Anzi, la fisionomia misteriosa non sembra fare altro che accrescere la sua ombrosa personalità.

Avranno sicuramente tempo di analizzarne (e ricostruirne) le sfumature alla Tate Modern di Londra, che almeno non deve però piangere un dipinto appartenente alla propria collezione: si tratta infatti di un prestito a lungo termine cominciato nel 2011 (il proprietario dell’opera è un collezionista privato). Nonostante questo, almeno nell’immediato, nessuno ha nemmeno tratto vantaggio dall’accaduto. Ma chissà che, proprio com’è accaduto per la Gioconda, anche per Busto di donna questa sciagura non si riveli invece col tempo un’inaspettata occasione di aumentare la narrazione attorno al quadro e di rinnovarne di conseguenza fama e importanza.

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