Un’opera di Giacomo Balla è stata ritrovata nell’ufficio del preside della Scuola di Ingegneria dell’Università di Pisa. Si tratta del ritratto di Antonio Pacinotti, dipinto inedito mai visto fino ad ora. Il quadro sarà in esposizione gratuita, fino al 9 febbraio, al Palazzo Blu di Pisa.
Nascosto in piena vista. Sarà forse un secolo che il ritratto di Antonio Pacinotti – scienziato e docente universitario – giace nell’ufficio del preside della Scuola di Ingegneria dell’Università di Pisa, ma nessuno ha pensato prima d’ora di collegarlo alla mano di Giacomo Balla. Non è ancora chiaro da chi sia partita l’iniziativa di ricerca, la quale sappiamo aver ricondotto con certezza il dipinto al grande artista futurista. Futurista, ma anche divisionista e, nell’ultimo periodo della sua carriera, realista. Proprio a questa fase, il cui ritorno ad una figurazione più classica è da ricondurre anche all’adesione ufficiale del pittore al fascismo, sarebbe attribuibile l’opera. Dagli anni ’30 dunque, il ritratto del celebre scienziato risiede nelle stanze dell’università sembra mai essere stato né esposto né inserito in nessuna pubblicazione.
Il dipinto inedito è appunto un ritratto di Antonio Pacinotti (Pisa, 17 giugno 1841 – Pisa, 25 marzo 1912), scienziato, professore universitario, inventore della dinamo e del motore elettrico in corrente continua, ed è una riproduzione pittorica di una foto del 1911. L’attività di Pacinotti si svolse anche in altri campi, dalla termologia, alla meccanica agraria e vinificazione, arrivando ad affrontare le questioni della fisica e in particolare dell’elettrologia. Balla ritrae Pacinotti in età avanzata al suo tavolo di lavoro nel Gabinetto di Fisica tecnologica, di cui fu direttore, accanto alla dinamo, la sua invenzione rivoluzionaria.
Ad avanzare un’ipotesi sull’origine e la committenza dell’opera è stata Elena Gigli, direttrice dell’Archivio Balla, che propone il 1934 come possibile momento di nascita del ritratto. L’occasione sarebbe stata quella delle celebrazioni pacinottiane nel teatro Verdi di Pisa, a cui Filippo Tommaso Marinetti partecipò assieme a Enrico Fermi, Pietro Mascagni e Guglielmo Marconi; li avrebbe incontrato Giulio Battistini, fisico e ingegnere, docente all’Università di Pisa, che avrebbe commissionato indirettamente a Balla, in quel periodo a Roma, il ritratto di Pacinotti.
L’opera sarà esposta a Palazzo Blu di Pisa per la prima volta, gratuitamente, fino al 9 febbraio, in concomitanza con la chiusura della mostra dedicata al Futurismo ospitata nella stessa sede.