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Tamara de Lempicka torna in asta, in cerca di record

“Portrait de Marjorie Ferry” di Tamara de Lempicka (1932, stima: £8,000,000-12,000,000) sarà tra i top lot dell’asta serale di Christie’s “Impressionist and Modern Art” il 5 febbraio  a Londra

Il dipinto fu commissionato dal marito della stella di cabaret di origine inglese Marjorie Ferry al culmine della fama della Lempicka a Parigi, dove era diventata la pittrice più ricercata e celebrata. Nel 1930 era molto richiesta come ritrattista  sia da ricchi europei che da americani.

Lo scorso novembre, il mercato per l’artista ha avuto una svolta inaspettata quando da Sotheby’s” La Tunique Rose” è stata venduta per $ 13,36 milioni, molto al di sopra della stima di $ 6 milioni. Tamara de Lempicka è un’artista molto amata tra le celebrità: Jack Nicholson, Barbra Striesand e Madonna possiedono alcuni suoi lavori.

Tamara de Lempicka’s Portrait de Marjorie Ferry (1932, estimate: £8,000,000-12,000,000

Keith Gill (Head of Evening Sale, Impressionist and Modern Art Christie’s) ha commentato: “I sorprendenti ritratti di Tamara de Lempicka simboleggiano l’esuberanza e la libertà della società del dopoguerra negli anni ’20 e primi anni ’30. Portrait de Marjorie Ferry è uno dei dipinti più iconici dell’artista, visto per l’ultima volta all’asta 10 anni fa, quando giustamente ha stabilito il record in quel momento per il suo lavoro, venduto dalla collezione del leggendario stilista Wolfgang Joop (4,89 milioni di dollari). Marjorie Ferry sposò un finanziere che commissionò a Lempicka nel 1932 la creazione di questa composizione squisitamente dipinta che cattura non solo la vivacità della sua modella ma riflette lo stile Art Deco che aveva definito il decennio precedente. Il lavoro di Lempicka ha visto un rinnovato interesse negli ultimi anni con ottimi prezzi”.

Tamara de Lempicka  dipingeva dalla fine degli anni Venti con il suo stile classico e distintivo. Marjorie Ferry,  presentata in uno spazio immaginario, combina tratti stilistici tratti dal cubismo francese, dal purismo postbellico e dal neoclassicismo,  oltre allo suo studio sui primi maestri italiani e le tendenze realiste in Germania. Così la Lempicka ha forgiato il suo audace stile figurativo. Ha tratto ispirazione da Ingres, il cui classicismo della metà del XIX secolo era stato anche il trampolino di lancio per il ritorno di Picasso alla figura dopo la prima guerra mondiale. Lempicka aveva sviluppato rapidamente un modo pittorico che era in perfetta sintonia con la ricerca sfrenata del piacere che caratterizzava gli anni ’20, ma rimanendo all’interno dei nuovi confini più liberi del buon gusto.

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