BRAFA è una delle fiere dalla proposta più eterogenea al mondo e l’Italia sembra averlo compreso al meglio. Non è un caso quindi che le gallerie italiane si presentino a Bruxelles, Belgio, con un ottimo numero di partecipanti – 10 (per intenderci, più di noi solo il Belgio con 50, la Francia con 43 e l’Inghilterra con 13) – e una qualità unica per varietà della proposta – arte rinascimentale, africana (grande particolarità della fiera), moderna, archeologia, cinema e design. Ecco dunque una presentazioni degli stand che ci rappresentano alla Bruxelles Antiques and Fine Arts Fair, tra cui forse il più bello dell’intera fiera.
Paolo Antonacci (Roma – Pittura europea 18°-19° sec.)
Bordeaux intenso e beige pallido si alternano nello stand della galleria romana Paolo Antonacci. Scene mitologiche (come il Ratto di Europa di Francesco Podesti) e dell’epica moderna (come la rappresentazione di un passo dell’Orlando furioso di Ariosto, ovvero quello di Angelica e Medoro in foto) circondano una seducente rappresentazione di una ballerina indiana di Galileo Chini. Tutto, insomma, evoca il fascino di una poesia passata.
W. Apolloni (Roma – Antichità 17°-19° sec.)
Antico e moderno si guardano e si stimolano da W. Apolloni. I disegni di Leoncillo (artista ultimamente rilanciato dal mercato, ma forse maggiormente conosciuto per l’opera scultorea su ceramica) – separati da due divanetti d’epoca, dai toni verdi, ispirati dall’iconografia egizia – rispondono allo sguardo dei due busti di Canova (provenienti dalla famiglia reale bavarese dei Wittelsbach), vero pezzo forte della proposta della galleria.
Brun Fine Art (Milano/Londra – Arte Italiana 18° sec.)
Intimità e sacralità riempiono lo stand di Brun Fine Art. A incantare maggiormente l’occhio è probabilmente questo armadio risalente al 1600, rifinito con precisione in ogni dettaglio, dalle cornici agli interni dipinti postumi, probabilmente nel 1700. Al suo fianco una bella tavola rinascimentale, poeticamente solcata da una crepa, di Andrea del Sarto. Da segnalare anche un candeliere pasquale ad opere di Rainaldo d’Atri.
Chiale Fine Art (Racconigi/Bruxelles – Arte Italiana 18° sec.)
Colonne color avorio all’ingresso e interni splendenti d’oro per Chiale Fine Art. Natura morte fiamminghe e vedute italiane mozzafiato per una proposta che vede nell’armonia e nell’eleganza dello stand la sua cifra principale.
Cortesi Gallery (Milano/Londra – Arte Contemporanea)
Cortesi Gallery si presenta a BRAFA seguendo la propria natura: attenzione completamente dedicata all’arte dagli anni ’60 in poi. Il focus questa volta sul gruppo ZERO e su alcuni dei suoi esponenti di spicco, come Walter Leblanc e Heinz Mack. Spazio anche ad una particolare ceramica “forata” di Fontana e al tentativo di riscoperta di un artista come Giuseppe Santomaso, presente con tre opere in bilico tra astrazione e figurazione.
Sandro Morelli (Firenze – Alta Epoca)
Sandro Morelli per BRAFA 2020 sceglie il contrasto. In foto le forme contorte di una ceramica di Leoncillo si trasformano nel preciso verde psichedelico di Dinamica visiva di Alberto Biasi. Dietro la parete a contaminare i preziosi oggetti antiquari è Propaganda di Mario Schifano. I pezzi più pregiati, però, sono forse le due console da muro, realizzate nel 1700 a Roma in diaspro giallo.
Nardi (Venezia – Gioielleria)
BRAFA è anche gioielli, grandi gioielli. Per questo l’Italia non poteva mancare nel proporre la sfavillante collezione della gioielleria Nardi, che allestisce diversi totem in base al valore cromatico delle collane, bracciali, anelli, orecchini e altri pezzi dal fascino unico.
Robertaebasta (Milano/Londra – Art Deco e Design 20° sec)
Entri nello stand di Robertaebasta e non c’è più modo di uscirne. Denso ma non soffocante, paradossalmente equilibrato nella sua esplosione composta di colori, l’allestimento provoca una continua distrazione nell’osservatore, incessantemente attirato da una nuova irresistibile opera di design. Da un ovale (e lampada) di Lucio Fontana a Carlo Scarpa, da uno specchio di Ettore Sottsass a un disegno di Depero.
Dalton Somaré (Milano – Arte Africana e Indo-Buddista)
Non poteva mancare Dalton Somarè di Milano, che si inserisce con successo in una delle grandi tematiche che amano BRAFA: l’Arte Africana e Indo-Buddista. Si distingue lo stand: scuro e ordinato, semplice ma evocativo; l’allestimento immette il visitatore all’interno di un rito senza regole, dove solo lo sguardo delle tenebrose maschere in mostra indicano al liturgia da seguire.
Threatrum Mundi (Arezzo – Wunderkammer 20° sec.)
Forse lo stand più bello della fiera, sicuramente il più pazzo. Dove possono coesistere scheletri di dinosauro e cimeli cinematografici? Solo da Theatrum Mundi probabilmente. Una piccola Wunderkammer nella grande Wunderkammer che BRAFA rappresenta. La strana commistione è perfettamente riuscita, nonostante ci siano da aggiungere anche rari pezzi di meteoriti ed evocativi dipinti racchiusi in ante scure che ne nascondono il luminoso segreto.