Due grandi miti della letteratura italiana del Novecento, due talenti enormi e tormentati, entrambi vicini al grande tema del suicidio anche se attraverso esperienze diverse: Cesare Pavese ed Elsa Morante sono i protagonisti di Fuoco sacro – Il talento e la vita, in onda in prima visione lunedì 3 febbraio alle 21.10 su LaEffe (canale Sky 135).
Paolo Di Paolo, finalista al Premio Strega (Mandami una vita, 2013), dopo aver raccontato Alda Merini e Luciano Bianciardi, torna come narratore in due nuove puntate di un programma dedicato a quegli scrittori che, per trovare il loro “fuoco sacro”, hanno dovuto attraversare il loro inferno personale.In una sorta di docu-film parallelo alla narrazione,la vita di Cesare Pavese è interpretatadall’attore Pietro De Silva, quella di Elsa Morante dall’attrice Sonia Bergamasco.
“Non ci si uccide per amore di una donna. Ci si uccide perché un amore, qualunque amore, ci rivela nella nostra nudità, miseria, inermità, nulla”, così scriveva Cesare Pavese, considerato uno degli scrittori italiani più talentuosi del novecento.Nato nelle Langhe (Cuneo) in una famiglia agiata, si ritrova presto senza il padre, che muore quando Cesare ha solo 5 anni. La sua infanzia vissuta in campagna, fra le nebbie piemontesi e accanto ai contadini, ispirerà alcuni suoi romanzi, fra i quali il famoso La luna e i falò. Durante il regime fascista, Pavese viene arrestato e mandato al confino per un anno, in seguito diviene partigiano e poi comunista. Riceve il Premio Strega nel giugno del 1950 per La bella estate. Ma la sua vita è funestata da amori infelici e dalla depressione. Ateo da sempre, Pavese si suicida a Torino nell’agosto del ’50, l’anno dello Strega.
“Per la prima volta ho sperimentato la più nera infelicità terrestre: di esistere vivi dove non c’è nessuno che ci ama”, scrivevaElsa Morante, nata e vissuta a Roma, un’infanzia travagliata dal suicidio del padre naturale del quale non portava il cognome;poi due guerre, la povertà. Tutti temi che confluiranno nel suo capolavoro La storia, annoverato fra i 100 libri più belli di sempre nella classifica del 2002 del Club norvegese del libro. Scrittrice precocissima, inizia a scrivere da bambina; sarà la prima donna a ricevere il Premio Strega nel 1957 per un altro best seller,L’isola di Arturo. Sposerà Alberto Moravia, dal quale si separerà senza mai divorziare. Come il padre naturale, anche il suo secondo compagno, il pittore statunitense BillMorrow,muore tragicamente precipitando dall’Empire State Building. Elsa stessa tenterà il suicidio dopo aver appreso di essere malata, per poi morire d’infarto due anni dopo, nel 1985.