Scomparsa a Modena a 84 anni, la Freni fu per 40 anni protagonista assoluta alla Scala di Milano. Vita e carriera indissolubilmente legate a quella di un altro grandissimo modenese, Luciano Pavarotti
“Un giorno o triste per la lirica e per la cultura. Ci ha lasciato Mirella Freni un grande soprano, un talento italiano che con la sua voce ha saputo emozionare il mondo intero”. Con queste parole il ministro per i beni culturali Dario Franceschini esprime il proprio cordoglio per la scomparsa della grande cantante, deceduta a 84 anni nella sua casa di Modena a causa di una malattia.
Nata a Modena il 27 febbraio 1935, Mirella Freni aveva studiato con i maestri Luigi Bertazzoni ed Ettore Campogalliani, debuttando diciannovenne al Teatro Comunale di Modena nella Carmen di Georges Bizet.
A ventisei anni era entrata alla Scala interpretando la Nannetta del Falstaff: il via a un lungo rapporto con il celebre teatro milanese, che dal 1962 fino al 2000 la vedrà protagonista di ben otto inaugurazioni e una vasta serie di parti primarie, in opere come Carmen, Elisir d’Amore, La Bohème, Faust, Turandot, Don Giovanni, Le nozze di Figaro, La Traviata, Otello, Simon Boccanegra, Don Carlo, Ernani.
La sua vita e la sua carriera sono state indissolubilmente legate a quella di un altro grandissimo modenese: Luciano Pavarotti, anche per motivi familiari, visto che le loro mamme lavoravano insieme, come operaie, alla Manifattura tabacchi di Modena, e Mirella e Luciano condivisero la stessa balia.
Mercoledì 12 febbraio l’ultimo saluto al teatro comunale Luciano Pavarotti di Modena, poi in Duomo alle 14.30 sarà celebrata la liturgia funebre.