Print Friendly and PDF

Da Capa a Ghirri. Capolavori dalla Collezione Bertero in mostra a Torino

Luigi Ghirri, Alpe di Siusi, 1979
Luigi Ghirri, Alpe di Siusi, 1979

Il nostro passato, le radici del nostro presente insieme all’’evoluzione del linguaggio fotografico lungo quattro decenni. A Torino, CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia ospita le immagini più significative della Collezione Bertero, raccolta unica in Italia per originalità dell’impostazione e qualità delle fotografie. A partire dal 20 febbraio.

Una raccolta composta da oltre duemila immagini, la Collezione Bertero. Tra queste, i curatori Walter Guadagnini, direttore di CAMERA, con Barbara Bergaglio e Monica Poggi ne ha scelte più di 300 realizzate da circa 50 autori. Tra questi figurano alcuni dei protagonisti della storia della fotografia italiana e mondiale della seconda metà del Novecento. Il risultato è un racconto che indaga il nostro passato, insieme all’evoluzione del linguaggio fotografico. La mostra Memoria e passione. Da Capa a Ghirri. Capolavori dalla Collezione Bertero va in scena a CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia di Torino dal 20 febbraio al 10 maggio 2020.

Mario Giacomelli, Scanno, 1959

Da Bruno Barbey a Gabriele Basilico, da Gianni Berengo Gardin a Robert Capa, da Lisetta Carmi a Henri Cartier-Bresson, da Luigi Ghirri a Mario Giacomelli, da Ferdinando Scianna a Herbert List, per citarne alcuni. La Storia diventa lo sfondo su cui si sviluppano innumerevoli storie, parlandoci di un Paese e di tanti paesi. I protagonisti sono contadini, preti, famiglie, nobildonne, militari, bambini e fotografi che, con gli accenti e le lingue più disparate, hanno scritto il ricordo di queste vicende. Il racconto nasce nell’’Italia appena liberata dal fascismo, fra le macerie e la povertà di una società provata dalla guerra, legata – in particolare nel sud del paese – a tradizioni ancora ancestrali, soprattutto sul piano religioso, estremamente affascinanti per i fotografi del cosiddetto periodo “Neorealista”.

Mario De Biasi, Gli italiani si voltano, Moira Orfei, 1954

Prosegue poi lungo gli anni del boom economico, tra nuovo benessere e nuovi modi di vita, esemplificati dalla stagione eroica di Via Veneto a Roma e dei “paparazzi” che la animavano. La storia si conclude negli anni Settanta e Ottanta, con i grandi maestri della fotografia di paesaggio e di quella concettuale, che hanno saputo evolvere le premesse degli anni precedenti in una nuova lingua, divenuta oggi a sua volta classica.

Michele Zaza, Mimesi, 1974

Una mostra che è però anche e soprattutto l’’omaggio alla splendida storia di un collezionista che, a partire dalla fine degli anni Novanta ad oggi ha raccolto circa duemila stampe con una passione unica. Una collezione nata quasi per caso e proseguita negli anni con tale lucidità e determinazione da divenire un punto di riferimento mondiale per la conoscenza e lo studio del neorealismo fotografico italiano. Parti della collezione sono già state esposte in sedi prestigiose all’estero, da Photo Espana al Fotomuseum di Winterthur fino al Metropolitan Museum di New York, e in Italia, grazie alla volontà di Guido Bertero di condividere il suo patrimonio con il pubblico, in un’’ottica di estrema apertura e volontà di diffondere la conoscenza di questo linguaggio.

William Klein, Koffee machine and attendants, 1956

Informazioni

dal 20 febbraio al 10 maggio 2020

CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia
Via delle Rosine 18, Torino

Lunedì, Mercoledì, Venerdì, Sabato e Domenica 11-19

Giovedì 11-21

Intero 10€, Ridotto 6€

Commenta con Facebook