Addio a Flavio Bucci, nell’arco della sua carriera ha recitato in quasi 100 film. Indimenticabile nei panni di Ligabue
È morto Flavio Bucci, attore, doppiatore e produttore, nell’arco della sua carriera ha lavorato per registi come Monicelli, Dario Argento, Paolo Virzì e Sorrentino. Il suo ruolo più famoso è stato quello l’ha visto nei panni di Antonio Ligabue nel film TV di Salvatore Nocita. A renderlo noto è stato il sindaco di Fiumicino, Esterino Montino, in un post su Facebook.
Flavio Bucci esordisce nel cinema nel 1973 con Elio Petri, il regista che lo sceglie come protagonista del suo film La proprietà non è più un furto. Qualche anno dopo arriva la popolarità del grande pubblico, è il 1977 è Bucci diventa Ligabue nello sceneggiato Rai diretto da Salvatore Nocita: «Una fatica psicofisica immane, tre ore di trucco, pieno di lattice sulla faccia e due calotte sulla testa che mi gratto ancora oggi». Per Mario Monicelli è stato Don Bastiano nel Marchese del Grillo.
In un’intervista al Corriere del 2018 Bucci ha confessato le abitudini di una vita vissuta sempre al massimo: “Con Michele Placido e Stefano Satta Flores produce Ecce Bombo di Nanni Moretti: «Primo piano su di lui. Dopo 45 ciak mi chiede: ma tu come la faresti questa inquadratura? (lo imita, è uguale). Uh, ma fa un po’ come ti pare. Tipo noiosissimo». Guadagna parecchio «in teatro anche due milioni di lire al giorno e per fortuna ho speso tutto in donne, manco tanto, che me la davano gratis, vodka e cocaina. Scarpe e cravatte che non mettevo mai. Mi sparavo cinque grammi di coca al giorno, solo di polvere avrò bruciato 7 miliardi. L’alcol mi ha distrutto? Mah, ha mai provato a ubriacarsi? E’ bellissimo. Lasci perdere discorsi di morale, che non ho. E poi cos’è che fa bene? Lavorare dalla mattina alla sera per arricchire qualcuno? Non sono stato un buon padre, lo so. Ma la vita è una somma di errori, di gioie e di piaceri, non mi pento di niente, ho amato, ho riso, ho vissuto, vi pare poco?»”.