Alcuni disegni inediti di Andy Warhol ne svelano un lato intimo e poco conosciuto. La prima occasione per vederli sarà a marzo alla Tate Modern di Londra.
Spesso l’iconografia mediatica, ma anche artistica, ha restituito un’immagine di Andy Warhol cristallizzando nell’immaginario collettivo un uomo elegante, distaccato, forse addirittura freddo, metallico, così abile nell’osservarla da quasi non voler entrare a contatto con la società; una figura forse inarrivabile, all’apparenza rigorosa nel non rivelarsi pienamente umana e vulnerabile.
Ad incrinare questa visione lontana e poco empatica del padre della Pop art sono i disegni da lui realizzati – da poco resi noti – che lasciano trasparire un aspetto intimo, privato, sensibile forse mai presente nelle opere pop. Sono scene di dolce struggimento, dove serene immagini di sesso e tenerezza si incrinano di fronte alla difficoltà che una sessualità libera e non convenzionale poteva implicare.
Infatti nel momento in cui cercò di proporre i disegni a diverse gallerie di New York, Warhol ricevette soltanto rifiuti e reazioni omofobe. Negli anni ’50 l’artista era infatti illustratore di successo, ma faticava ad affermarsi nel mondo dell’arte. Solo più tardi avrebbe definito lo stile iconico dei ritratti che l’avrebbero reso famoso.
Ma per Michael Dayton Hermann, della Andy Warhol Foundation for the Visual Arts, questi disegni in qualche modo anticipano la successiva maniera dell’artista di catturare le immagini con la fotocamera. Ma soprattutto, come visto, ne rilevano un’inedita apertura personale.
La prima occasione per vederli in mostra è alla Tate Modern di Londra, il prossimo 12 marzo. Per l’occasione una ventina di queste opere faranno parte di un’esposizione dedicata al padre della Pop Art, chiamato ad anticipare di un paio di mesi i festeggiamenti per i vent’anni del museo londinese.