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Professione Arte. Alla scoperta del magico sistema dell’arte con Andrea Concas, intervista

andrea concas professione arte

Il faccione di Andrea Concas emerge dal buio della copertina del suo ultimo libro ammiccandoci tra gli scaffali Mondadori. Ci sussurra che “l’arte è un mondo complesso, fatto di segreti e regole non scritte”. Vero. Soprattutto in fatto di mercato, base del sistema dell’arte contemporanea. Quel magico sistema di cui l’autore ci parla e di seguito racconta, dal punto di vista del suo vivere quotidiano (divulgatore, comunicatore, imprenditore ecc…), in principio condensato nel volume Professione Arte (Mondadori Electa, 224 pagine). Una prima guida per addentrarsi nelle dinamiche di questo magico mondo, alla scoperta come recita il sottotitolo di “protagonisti, opportunità di investimento, nuove sfide digitali”. Affari abbastanza noti per gli habitué del settore, ma ai più sconosciuti. Ed è a questi soprattutto che il libro vuole parlare.

Prima cosa, Andrea Concas, presentati. Formazione accademica e principali lavori svolti in ambito artistico. Come questa esperienza si è riverberata nel libro e perché hai scritto questo volume?

Figlio d’arte, ho avuto la fortuna di vivere sin da bambino tra musei e mostre grazie a mio padre, direttore di musei statali, museologo e museografo, con il quale ho iniziato subito la gavetta nella sua società che si occupava di allestimenti museali, mostre e marketing culturale per Enti pubblici e privati. Terminati gli studi, tra marketing e management dei beni e servizi culturali, con alcune esperienze in diverse multinazionali, ho amministrato la società di famiglia per poi decidere di chiudere un ciclo e ripartire da zero fondando Art Backers, startup dell’arte il cui nome è significativo della mia volontà di supportare l’arte e gli artisti.

Da questo impegno e da un background diventato nel frattempo di una certa consistenza è nato il libro ProfessioneARTE, con l’attività di divulgazione, i video, i panel.

Ho pensato che questo fosse un modo per condividere la fortuna di aver vissuto l’arte in casa, una passione e il rispetto per i professionisti che vi operano.

Perché Professione Arte? A chi è rivolto e dove “vuole arrivare” il libro? Vuole essere il nuovo “Francesco Poli”?

ProfessioneARTE si rivolge a chi già opera e ai giovani che vorrebbero intraprendere un’attività nel grande mondo dell’arte, uno strumento per conoscerne la complessità dove intervengono molte professionalità, dinamiche antiche e recentissime, regole non scritte, che si pongono come uno sbarramento per chi vuole operare professionalmente oppure per sola passione, in questo settore.

La conoscenza delle professioni, degli andamenti che regolano il mercato, il sapere chi fa, cosa, come, dove e quando, è di primaria importanza per definire strategie, valutazioni, indirizzi per il proprio percorso professionale.

Oggi il mondo dell’Arte richiede competenze sempre più trasversali in ambiti, non solo specifici della materia “Arte” ma altresì economici, giuridici, amministrativi, tecnici, per questo le nuove figure professionali fanno tesoro dell’approccio multidisciplinare.

ProfessioneARTE vuole diventare una guida per chi decide di approcciare professionalmente in questo modo al mondo dell’arte, dando una completa e oggettiva visione del suo sistema, del mercato e delle sue professionalità.

Il libro tratta, in una sintesi esaustiva, argomenti inediti insieme ad altri illustrati con libri interi, riportando per tutti i riferimenti bibliografici citando Poli e con lui tantissimi altri.

Tuttavia oggi, ad oltre 20 anni, dobbiamo naturalmente pensare ad un nuovo “Sistema Arte 3.0”, dove le nuove tecnologie, il lavoro online e i social network hanno un loro ruolo definito così come i nuovi protagonisti del sistema.

Quanto è importante la comunicazione nell’arte (sia nel contemporaneo sia nel mercato)? Pensi che i social network siano fondamentali oggi? Come comunicano (in generale) i professionisti del settore? Consigli da dare in materia?

Credo fortemente in un concetto di accessibilità all’arte, non tanto economica, quanto di vero e proprio accesso alle informazioni e alle peculiarità di questo incredibile mondo. È grazie alla comunicazione che, indirettamente, si accorcerà il distacco tra il pubblico fruitore, i professionisti, gli artisti, i collezionisti e i galleristi.

Stiamo vivendo una vera e propria rivoluzione dove l’online, ancor prima dei social network, irrompe nel mondo dell’arte consentendo ai suoi protagonisti di ritrovare nuove occasioni di visibilità, racconto e vendita. Oggi con il proprio smartphone è possibile scoprire e seguire “da vicino” il percorso di un artista, una galleria, sapere dell’ultima mostra, del museo pubblico o privato e conoscere, in questo modo, nomi cognomi e gusti dei nuovi collezionisti e orientamenti.

L’accessibilità alle informazioni consente oggi la conoscenza e lo studio per prendere decisioni ponderate e basate su dati maggiormente oggettivi, che ancora pochi decenni fa restavano inimmaginabili. Per lungo tempo i galleristi, con una stretta nicchia di professionisti, sono stati gli unici detentori del “sapere”, decretando il successo o meno del mercato di un artista.

Il monopolio ha cominciato ad intaccarsi con la TV commerciale, quando arrivò un format come “Telemarket” e altri che diedero pubblicamente un prezzo all’arte, e da allora il dilagare di Internet permettendo il confronto dei prezzi e il confronto di più fonti di informazioni.

Che il mercato dell’arte fosse e resti “opaco”, non regolamentato e basato sull’asimmetria delle informazioni è questione nota, tuttavia qualcosa sta cambiando nelle regole: player e i protagonisti si stanno delineando, così come nuovi modelli di business e nuove opportunità da cogliere, tutto o quasi passa dal “sistema online” ed in parte dai social network, seppure la visione direttadelle opere detiene ancora una grande fetta del mondo dell’arte.

La chiave è quella di unire i due mondi fisico e virtuale, accorciare le distanze, rispettare i valori e le regole non scritte dei player, trovando nuovi modelli di comunicazione per coinvolgere un pubblico più ampio di collezionisti, professionisti e fruitori d’arte.

Se posso offrire un consiglio? Intervenire nella digitalizzazione dell’arte, un ambito in ritardo di almeno cinque anni rispetto ad altri settori. Per questo studiare best practices e adattarle all’arte nel rispetto delle sue logiche è sicuramente il miglior suggerimento per le nuove professioni online.

Il libro illustra e presenta i lavori, le professioni, del magico sistema dell’arte. Come sta il sistema dell’arte in Italia? Cosa ne sarà in futuro? Come si sta evolvendo?

Nella mia visione di accessibilità e condivisione dell’arte ho deciso di coinvolgere tanti amici e colleghi con cui ho la fortuna di confrontarmi quotidianamente, prima con i video, con gli #ArteConcasTALKS, le interviste dove scambio due chiacchiere per conoscere la loro storia, il lavoro e lo status attuale del mercato e sistema dell’arte italiana, europea e mondiale. Un osservatorio privilegiato, con indiscussi protagonisti che ho l’onore e il piacere di condividere gratuitamente sui miei canali social.

A questi protagonisti sono grato per i loro contributi al mio libro dove in apertura di alcuni capitoli ho chiesto, ad oltre quaranta di loro, di offrire ai miei lettori un’inedita introduzione per raccontare il loro operato, le opportunità e le problematiche del mondo dell’arte di oggi.

Nel libro sono presenti le voci internazionali di Georgina Adam, Donald Thompson, Magnus Resch o gli italiani Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, Giuseppe Calabi, Giorgio Fasol, Giacomo Nicolella Maschietti, Marta Giani di Sotheby’s o Elena Zaccarelli di Christie’s solo per citarne alcuni.

Con loro e con molti altri ho affrontato un Tour in oltre 15 città italiane, incontrando artisti, collezionisti, galleristi, direttori di musei sino agli aspiranti professionisti, confrontandomi con loro sia dal vivo che online. Un’esperienza fantastica dove ho trovato tanto desiderio di confronto, di crescita e discussione, constatando che le occasioni di scambio vero in realtà sono molte poche, mentre prevalgono le convenzionali conferenze istituzionali e spesso autoreferenziali.

Sono rimasto sinceramente stupito e piacevolmente colpito del risultato, direi persino commosso, ho trovato sedi di incontro come le librerie con un pubblico eterogeneo di studenti, collezionisti, docenti di accademie, professionisti di altri settori, tutti in cerca di aggiornamento e di confronti con questo mondo.

Un piccolo “miracolo”, che lascia intendere come in un mondo dove l’online, l’apparenza e la superficialità regna, il confronto diretto ha ancora senso, forza e motivazione per chi vuole intraprendere un percorso di crescita per il suo futuro in questo settore.

Quindi un’Italia dell’Arte in fermento che sta vivendo una “guerra” silente, tra gli estremismi del tutto digitale e quelli di un élite chiusa, guardando alle nuove opportunità, un’occasione per entrambi gli schieramenti, e per chi ne intuirà per primo la chiave di lettura e di sviluppo.

E’ facile entrare nel “sistema”? Ci entra solo chi ha qualche santo in paradiso o buone disponibilità economiche?

L’arte è uno dei pochi mondi dove neppure la disponibilità economica può aprire tutte le porte.

Sono infatti noti i casi di “rifiuto” alla vendita di opere perché la galleria sceglie altre strade per la validazione dell’artista nel tempo.

Si innesta in questo modo un circolo ristretto “elitario”, definito da alcuni persino “vizioso”, dove è difficile entrare, mentre più spesso si esce velocemente senza neppure ben capire!

A mio avviso, questo riguarda solo una piccola parte del mondo dell’arte, ci si ferma spesso a considerare i 67 miliardi di dollari derivati dalla vendita di opere d’arte, quando invece un nuovo professionista dovrebbe tenere sotto controllo gli ulteriori 20 miliardi di dollari di servizi professionali che girano intorno alle vendite, oppure e ancora gli ulteriori 20 miliardi derivanti dagli strumenti finanziari legati all’arte.

Il tutto senza contare il non tracciato, cioè quel mercato dove rientrano artisti, curatori, critici, gallerie che fatturano da 5.000 fino a 200.000 euro all’anno senza rientrare nelle statistiche dei report, dei passaggi in asta o nelle vendite canoniche.

Allora si apre un nuovo mondo, dove ci sono infinite possibilità per chi non vuole sottoporsi a questa “gogna” decisionale o semplicemente guarda al mondo dell’arte da altri inesplorati punti di vista e strade per arrivarci, ma tuttavia deve quanto meno conoscerne le dinamiche che regolano il mercato.

Cosa consigli a un giovane universitario che vuole approcciarsi a questo mondo fantastico?

Di amare e rispettare l’arte e gli artisti, poi di viaggiare, visitare mostre, musei, gallerie, fiere d’arte e case d’asta, ma di farlo con occhio attento e “clinico” direi, studiando, osservando e carpendo i segreti delle grandi istituzioni pubbliche e private.

Dietro una mostra, un catalogo delle aste o una fiera ci sono tantissimi professionisti che hanno operato per la valorizzazione dell’artista e dell’opera utilizzando tecniche, studi e modalità per valorizzare, conservare e vendere le opere d’arte.

Osservare come tecnicamente vengono esposte le opere, allestite, raccontate, illuminate o inserite nello spazio espositivo perché dietro c’è il pensiero, la visione e lo studio di un professionista dell’arte.

Lavorare fin da subito nel settore, con esperienze trasversali ma complementari, passando dai musei, alle gallerie fino ad assistere gli artisti, perché è solo nella pratica che si scoprono vocazioni, opportunità e si sviluppano competenze, non sempre comprese nella formazione accademica.

Infine non smettere mai di studiare, perché l’arte è un continuo confronto e scoperta di visioni, passioni e ricerca, dove è bene immedesimarsi, capire e vivere appieno in prima persona. 

Nel volume fai ordine e sopperisci a un vuoto a livello editoriale. Quando hai capito che c’era bisogna di un libro del genere? Com’è strutturato il libro?

Uno dei commenti più graditi, tra i molti ricevuti, è stato quello di Simone Menegoi, Direttore di Arte Fiera Bologna, nel corso della presentazione del mio libro a Bologna dove Simone ha candidamente ammesso: “Sai Andrea, ho letto il tuo libro con un sano fastidio, nel leggere dinamiche, ruoli e professioni raccontanti con naturale scioltezza, puntualità e precisione mentre io ci ho messo vent’anni di fatica ed esperienze complementari per intuire la portata di questo mondo!”

Il libro è frutto di anni di lavoro, confronto e studio con una visione di un’arte più accessibile, una naturale evoluzione del mio quotidiano operare nella divulgazione.

Dopo il successo degli innovativi Libri ChatBOT su Leonardo e Banksy, che hanno avviato un nuovo sistema di interazione con il lettore per raccontare l’arte e gli artisti, ProfessioneARTE è il mio terzo libro edito da Mondadori Electa in poco più di un anno, che vede l’arte da protagonista, affiancata ai grandi nomi e temi dell’editoria italiana.

È stato per me un motivo di grande soddisfazione l’attenzione e l’interesse di un prestigioso editore come Electa che ha riposto nell’Arte e nei suoi professionisti, contribuendo alla promozione dei temi, anche da me trattati, verso un grande pubblico extra settore.

ProfessioneARTE è suddiviso in tre sezioni per presentare il Sistema dell’Arte e i suoi protagonisti, il Mercato tra collezionismo e investimento, e infine la Valorizzazione, approfondendo i temi della comunicazione, delle mostre e della promozione.

Inoltre, al suo interno è presente il primo focus su Arte & Innovazione dove racconto le nuove tecnologie e metodologie applicate al mondo dell’arte come Blockchain, Intelligenza Artificiale, Wealth Management e Art Lending.

Una vera e propria guida per chi dell’arte vuole fare la propria professione o ha ereditato un’opera d’arte e non sa cosa fare…

Quale il prossimo passo in materia di “professioni”?

Un vero e proprio SUMMIT delle Professioni dell’ARTE che si terrà a Milano dedicato all’incontro, confronto e aggiornamento sulle professioni dell’arte per una crescita condivisa e globale del settore.

Sei un imprenditore. Oltre il volume, come racconti nell’ultimo capitolo, hai creato una rete di offerte e realtà diversificate nell’arte contemporanea? Quali sono, illustracele.

Come Art Entrepreneuer ho fondato la startup innovativa Art Backers, che opera trasversalmente nel settore, come editore d’arte producendo multipli d’arte o ancora con le gallerie d’arte The AB Gallery dove lavoriamo con il primo acquisto d’arte rivolto a giovani e meno che vogliono approcciare al collezionismo in un’ottica di arte accessibile, sociale e condivisa. Contestualmente supportiamo Enti pubblici e privati che vogliono operare in iniziative di comunicazione, promozione e marketing culturali legati all’arte e gli artisti e così in attività Art Advisory.

Operiamo attivamente nella formazione con ProfessioneARTE.it, la prima community dedicata all’aggiornamento e orientamento verso le professioni dell’arte con un innovativo sistema formativo-esperienziale per il trasferimento di competenze basato su webinar, e-learning, videocorsi e workshop live, interamente rivolto ai professionisti dell’arte.

Mentre Art Rights è il nostro cuore pulsante di innovazione e di visione, dove la tecnologia supporterà il mondo dell’arte e i suoi protagonisti in un cambiamento verso una maggiore fiducia nel mercato, grazie al sistema gestionale di autentica certificata delle opere d’arte. Il sistema troverà supporto con progetti paralleli e sperimentali legati all’Art Lending (l’utilizzo di opere d’arte come garanzia per la ricezione di prestiti finanziari) con Art Collateral e ancora sull’assicurazione e spedizione delle opere d’arte.

Una realtà fatta di mentor, advisor, partner e investitori che supportano un team incredibile di giovani che come me credono in un futuro dell’arte 3.0. 

Ha da poco preso il via la piattaforma Art Rights, cos’è e che obiettivi si pone?

Un duro lavoro che ci ha visto impegnati in oltre due anni di importanti studi, programmazione, investimenti, test e nella creazione di un indotto che consentisse la nascita di Art Rights la prima community e piattaforma di supporto alla gestione e certificazione delle opere d’arte a tutela degli artisti, collezionisti e operatori di settore.

Art Rights si configura come il “passaporto di un opera d’arte”,un protocollo con un sistema unico di convalida delle informazioni e del corredo documentale da parte di più professionisti a favore dell’autenticità, provenance due diligence per una maggiore fiducia nel mercato.

In completa privacy, sicurezza e valenza legale, la piattaforma utilizza tecnologieall’avanguardia come Blockchain per la validazione Timestamp e l’addestramento di una rete neurale di Intelligenza Artificiale per la verifica di autenticità, analisi di mercato e gestione della collezione.

Al suo interno un Art Manager privato per la gestione della propria collezione e generazione dell’Archivio d’Artista con la possibilità di certificare le proprie opere e validare quelle altrui creano nuove opportunità di guadagno ed infine un esclusivo Art Concierge, in collaborazione con i principali player di servizi e mercato dell’arte a disposizione della community.

Crediamo fortemente che dietro un’opera appesa alla parete ci sia una storia incredibile a cui hanno contribuito tantissimi protagonisti, possiamo pensare all’artista che la crea, il gallerista o mercante che la vende, il museo che la espone, il catalogo, la fiera d’arte, le case d’asta, il curatore, il critico o il giornalista e così via.

Oggi in qualche modo tutto questo si perde al momento della vendita, noi vogliamo invece valorizzare l’opera, digitalizzarla, validarla, creando un vero e proprio corredo documentale digitale che accresca il valore dell’opera e dell’artista, creando così nuove opportunità di sostentamento per gli artisti e professionisti del settore che hanno contribuito nella vita e al successo dell’opera.

Mettiamo in relazione artisti, collezionisti, enti, istituzioni, musei e professionisti in un ecosistema unico il cui obiettivo, nel rispetto della privacy, è creare valore culturale, economico e di memoria storica per l’arte.

Attualmente nella piattaforma sono già in centinaia che testano,su nostro invito, la sua funzionalità, con il riconoscimento “Seal of Excellence” dell’Unione Europea, con due dottorati di ricerca sul tema e partnership con musei, banche, fondazioni, accademie e professionisti del settore.

A breve apriremo le iscrizioni pubbliche e l’obiettivo primario sarà raggiungere e supportare il più alto numero di operatori del settore offrendo quanto di più avanzato ci sia, al prezzo inferiore di mercato rispetto agli altri sistemi di certificazione o gestionali, perché per me e noi l’innovazione nel mondo dell’arte non è tecnologica, ma di processo!

Ci “metti sempre la faccia” personalizzando molto la comunicazione che adoperi, siano video, social, libri… è un modo per arrivare con maggiore chiarezza al fruitore? Per sviluppare empatia? Per “stargli vicino”? Che risposta hai dal pubblico?

Metterci la faccia significa prendersi la responsabilità delle proprie azioni, dichiarazioni e visioni.

In un mondo dove la soglia dell’attenzione dura meno che una “story” su Instagram, dove tutti sono “leoni da tastiera” o si celano dietro l’anonimato, ho deciso di espormi pubblicamente, nonostante io non avessi vocazioni in tal senso, ma era l’unico modo per potermi confrontare sinceramente con le persone e creare una community che condividesse medesimi valori e visione.

Ogni giorno come “ArteCONCAS” parlo di arte a migliaia di persone grazie ai social network, ho pubblicato oltre 400 video, intervistato e raccontato oltre 50 professionisti, scrivo articoli, pubblico podcast e sono presente sugli innovativi assistenti vocali Amazon Alexa e Google Assistant con il mio “chatbot” #ArteConcasBOT, il tutto GRATUITAMENTE e interamente a disposizione online a qualsiasi ora e momento della giornata sui miei canali social e sito internet.

Ogni giorno dedico tantissimo tempo a rispondere tramite i social alle domande di persone alle quali spesso nessuno del mondo dell’arte ha mai risposto prima o dedicato del tempo, supporto artisti, galleristi, professionisti e aspiranti tali, con i libri, le docenze all’Università, i Master, la formazione i panel e congressi cerco quanto più possibile di tornare al fisico ed incontrare dal vivo le persone e stringere loro le mani.

Oggi con loro abbiamo creato una community online e fisica aperta al confronto dove mi rapporto, apprendo e cresco umanamente e professionalmente in cui spesso ricopro il ruolo di intermediatore tra gli insider del mercato e sistema dell’arte ed il grande pubblico extra settore, ricevendo così la migliore riposta possibile che potrei avere da un pubblico vasto ed eterogeneo.

A fronte di questo, metterci la faccia era il minimo sindacale per poter essere sincero, coerente, corretto, chiaro, trasparente e responsabile verso i miei lettori, la mia community, i miei partner, clienti e soprattutto con me stesso.

Ti rifaccio la domanda che poni alla fine del libro, quale sarà il tuo domani? Vedi il tuo libro come un punto di riferimento fra 10 anni nella bibliografia d’arte?

Potrei affermare, per i primi risultati avuti, che il mio libro è già nella bibliografia del mondo dell’arte, ma quello a cui tengo maggiormente è confidare che, tra dieci anni, migliaia dei lettori di ProfessioneARTE siano diventati i nuovi professionisti, artisti, collezionisti ed appassionati del mondo dell’arte.

Continuerò per questo a scrivere altri testi e a contribuire per quello che diventerà il 4.0 del mondo dell’arte e per il quale mi sto già preparando!

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