Studi e bozzetti di Corrado Mezzana, secondo lo storico dell’arte Federico Zeri il massimo autore di bozzetti per francobolli, non hanno pace. Conservati per decenni negli Stati Uniti, nella famiglia di Edgar Erskine Hume jr (Frankfort nel Kentucky), nel giro di meno un anno sono proposti in plurime vendite pubbliche.
Il debutto è avvenuto il primo maggio dello scorso anno, in Gran Bretagna, vendita Warwirck&Warwick, quindi l’archivio nella sua pressoché interezza è passato in Germania, incanto Peter Feuser del 16 novembre 2019. Suscitando un tardivo interesse del mondo collezionistico che sfociò nell’interrogazione parlamentare presenta dal senatore Gaetano Quagliariello al ministro per i Beni e le attività culturali e per il turismo, la quale faceva propria la richiesta della direttrice del museo storico delle comunicazioni, perché i bozzetti destinati all’asta venissero salvati dalla dispersione. Nessuno si mosse, nonostante la somma necessaria per il loro acquisto fosse sopportabilissima.
Ora un nucleo modestissimo, una decina di lotti per una stima complessiva di meno di 3.000 euro riguardanti schizzi e bozzetti tornano ad essere proposti in asta. Che il milanese Ferrario (www.ferrarioaste.com) ha messo in calendario per il 29 marzo all’Hotel de la Ville. Senza scomodare ministeri in altre faccende affaccendati, e comunque normalmente insensibili a questi tipi di interventi, è pensabile che qualche mecenate si faccia avanti, acquistare i materiali e farne dono al Museo storico della comunicazione così da permettere a tutti di poterne fruirne? Un simile intervento farebbe certamente guadagnare al benefattore una benemerenza che verrà ricordata.
Per quel che riguarda le testimonianze grafiche di Corrado Mezzana, in asta Ferrario si comincia con un cartoncino nei quale sono tracciati sei schizzi per altrettanti francobolli, mai realizzati, destinati a ricordare il primo Congresso degli italiani all’estero del 1930, stimato 200 euro. Starebbero benissimo accanto ai due bozzetti conservati al Museo della comunicazione raffiguranti, nell’ordine, L’aquila imperiale sul Milliarium aureum nel foro romano, il motto “Roma caput”(mundi) e il valore da 75 centesimi nel primo caso, La nave di Colombo, la Santa Maria alla scoperta dell’America e motto Velis remisque nel caso del secondo che presenta il facciale di L. 1,25, con un sovraprezzo di 25 centesimi. A seguire “cornice ad acquerello e china con foro al centro destinato a contenere il francobollo e valore da 50 centesimi. Si tratta della prima versione della serie “Italia al lavoro”. Anche in questo caso stima di 200 euro. Più alta, 800 euro, la valutazione attribuita allo schizzo e al bozzetto, anche in questo caso non adottato, per la celebrazione, nel 1949, della Repubblica Romana di cent’anni prima. Il francobollo emesso il 30 maggio di quello stesso 1949 è anch’esso firmato da Corrado Mezzana. Ma con immagine diversa (Villa del Vascello) anziché il Campidoglio con i repubblicani romani.
E’ quindi la volta di alcune proposte, poco convincenti, se è possibile dirlo, per l’Anno Santo del 1950. Peccato che uno dei due cartoncini sia stato spezzato, malamente per di più, così da farne due lotti. In questo caso le immagini propongo l’arcangelo Michele di Ponte Castel Sant’Angelo e il ripescaggio di una vecchia proposta, quella con il Milliarium aureum, il centro di tutte le vie, del Congresso degli italiani all’estero, adattato alla celebrazione giubilare con la semplice aggiunta della Croce, modificata la postura dell’aquila, eliminata, s’intende, la leggenda in altro a destra e aggiornate le scritte in basso. Da Regno a Repubblica, insomma. Ogni schizzo è offerto a 200 euro. Trecento euro è invece la somma scritta accanto al cartoncino con due disegni “La Croce avanza sulle vie Consolari”, di taglio figurativo decisamente datato. Si può avere a cominciare da 300 euro.
In chiusura tre disegni legati alla XIX edizione della Fiera di Milano. Uno da 25 lire per la prima coppa internazionale per elicotteri, due da 50 lire per la XIX Fiera milanese, sempre con l’elicottero pronto a planare sul tetto di uno dei palazzi della Fiera. Simile, quindi, al 20 lire poi emesso. Identica la stima: 250 euro per ogni elaborato.