Immagini di economia ed economia di immagini. The Supermarket of Images, al Jeu de Paume di Parigi dall’11 febbraio al 7 giugno 2020, apre una riflessione su come gestire un mondo dove le immagini hanno ormai preso il sopravvento e saturato quasi completamente la vita di ognuno di noi.
Circa un secolo fa, Walter Benjamin aveva teorizzato che si sarebbe arrivati a un punto in cui lo spazio in cui viviamo sarebbe stato fatto al 100% da immagini. Mai come ora le sue parole sembrano essere state profetiche. Nell’era dei social networks, dove si stima che ogni giorno vengano condivise circa tre milioni di fotografie, è come se le immagini si alternassero senza soluzione di continuità, assorbendo anche lo “spazio” di separazione tra di esse.
Ogni giorno nuove foto vengono scattate e condivise, immagini vengono create da macchine per essere utilizzate da altre macchine (basti pensare ai lettori automatici della patente di guida o ai meccanismi di riconoscimento facciale). In questo mare magnum di icone, sorgono spontanee domande riguardo la gestione delle stesse, dalla conservazione allo scambio, sulla loro viscosità e fluidità. In senso più generale, questioni concernenti l’economia di queste immagini.
“Iconomy” è il termine utilizzato da Peter Szendy nel libro The Supermarket of the Visible (2019) per definire tutto ciò che riguarda l’aspetto economico della vita di un’immagine, su cui ora sono a chiamati a riflettere gli artisti coinvolti in The Supermarket of Images, inaugurata lo scorso 11 febbraio al Jeu de Paume (Parigi).
67 opere divise in 5 sezioni (Stocks, Raw Materials, Work, Values, Exchanges) da cui emergono le diverse visioni con cui questa tematica è affrontata. Dalla fotografia di uno straripante magazzino di Amazon scattata da Andreas Gursky, che riflette così sulla effettiva ingombranza fisica dei prodotti che vengono ordinati con un semplice click, a Since You Were Born, la denuncia firmata Evan Roth di come le relazioni siano ormai svolte sui social.
Ogni artista ha cercato di dare la propria risposta agli scottanti problemi da cui la mostra ha preso le mosse, riflettendo da una parte sui generali sconvolgimenti a cui la nostra economia deve fare fronte, come la necessità di spazi di stoccaggio senza precedenti e la scarsità di materie prime; dall’altra, chiedendosi cosa sia la visibilità in un’epoca di economia globale, dove le immagini circolano senza alcun limite spaziale o temporale, in una pienezza di informazioni che va però di pari passo con un’economia evanescente.
Informazioni utili
The Supermarket of Images
11 febbraio – 7 giugno 2020
Jeu de Paume, Parigi