Profiles: Ritratti di cose e persone da un’isola in mezzo all’Atlantico. Un progetto artistico realizzato in collaborazione con gli abitanti dell’isola di Graciosa, Azzorre (2018-2019) ad opera di Premiata Ditta (ovvero Anna Stuart Tovini e Vincenzo Chiarandà)
Anna Stuart Tovini e Vincenzo Chiarandà (in arte Premiata Ditta) tredici anni fa sono andati alle Azzorre e hanno scelto come prima tappa del loro viaggio Flores, l’isola più lontana dell’arcipelago azoriano, attratti dalle cascate. Per arrivarci però hanno dovuto far tappa nell’isola di São Miguel dove hanno dovuto rimanere cinque giorni. Lì, a São Migue, hanno scoperto un mondo di laghi in cima alle montagne e di verde sconfinato. Negli anni seguenti la coppia è tornata almeno un mese in ognuna delle isole delle Azzorre innamorandosi perdutamente di ognuna di loro, dei loro orizzonti e dei loro abitanti.
«Non a tutti i turisti possono piacere le Azzorre […]. Non sono posti silenziosi come sembrano, rimbombano di vita come le migliaia di gocce di pioggia che cadendo all’improvviso rendono agosto uguale a novembre. L’oceano non è accessibile come il Mediterraneo, anche se i suoi orizzonti immensi inondati di luce sembrano accoglienti e spaziosi come la sue vaste profondità»
In questo libro – Profiles: Ritratti di cose e persone da un’isola in mezzo all’Atlantico (Meltemi Editore) – sono raccolti alcuni ritratti di parole di persone che Anna Stuart Tovini e Vincenzo Chiarandà hanno incontrato e con cui hanno sviluppato Profiles, un progetto artistico che ha già avuto diverse fasi e su cui ora fanno il punto.
In questo volume ci sono diversi dei loro disegni che tutti gli abitanti hanno visto installati nella Biblioteca Municipal di Santa Cruz per un mese. Con l’aiuto di alcuni amici dell’isola di Graciosa, i due hanno incontrato un certo numero di persone che li hanno fatti entrare nelle loro case per scegliere soggetti da cui realizzare i loro disegni: angoli domestici caratterizzati dalla presenza di oggetti personali, strumenti di lavoro, ricordi, accumuli di disordine e ordine quotidiano.
Durante queste visite si è sviluppato un dialogo in cui gli abitanti hanno parlato della loro vita e di quella dell’isola. Il duo ha poi realizzato una serie di disegni alti più di due metri ciascuno, fatti con pennarello nero su carta fotografica lucida, e li hanno presentati in una mostra nell’isola. Le persone coinvolte sono molto diverse tra loro, per età e formazione culturale, ogni disegno presenta quindi un diverso tipo di oggetti: tavoli e armadi ricoperti di cose che ridisegniamo in scala 1:1 in maniera minuziosa.
«La didascalia è la chiave dell’opera ed è parte del disegno, contiene descrizione, marca e luogo di fabbricazione di ognuno degli oggetti riprodotti; la ricerca in internet di tutte queste informazioni è un lavoro lungo e meticoloso. In mostra, oltre ai disegni, abbiamo anche dedicato una parete al modo con cui i graciosensi parlano al mondo della propria isola esponendo alcune immagini che loro stessi hanno pubblicato su Facebook (foto storiche, riti pubblici, feste, paesaggi)».
Attraverso “ritratti di cose” e “ritratti di parole”, è andato così a configurarsi un percorso di ricerca e racconto che coinvolge le persone passando per legami personali di conoscenza e di fiducia. Profiles è un’idea all’apparenza semplice, ma che incontra non po-che difficoltà perché varca la soglia del privato e smaschera la spersonalizzazione a cui siamo tutti assoggettati proprio in una fase storica che ci spinge in ogni modo ad evidenziare la nostra unicità.
Profiles prosegue l’analisi con cui Premiata Ditta intende rilevare gli effetti della globalizzazione e della mercificazione dell’individuo che porta ad identificare le persone esclusivamente come consumatori (vedi appunto il concetto di “profilo digitale” che emerge dalla frequentazione di internet e dei social e che vale per chiunque).
Premiata Ditta (Anna Stuart Tovini e Vincenzo Chiarandà), nata nel 1984 a Milano, è presto emersa tra le realtà di ricerca italiane più significative. Ha interrogato le questioni dell’autorialità e dell’economia, sviluppando progetti artistici di tipo partecipativo e interattivo. Nel 1995 ha dato vita a UnDo.Net, opera d’arte in internet oggi accessibile come archivio online.
Premiata Ditta è stata inclusa in importanti premi e rassegne italiani, è stata invitata due volte alla Biennale Arte di Venezia, alla Quadriennale di Roma e a numerose mostre internazionali.