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A un mese dalla chiusura di ARCOmadrid 2020, la fiera diventa un ospedale da campo

Il centro espositivo dove si è conclusa da poche settimane la fiera ArcoMadrid è diventato un ospedale per malati di coronavirus

Anche da noi in Italia alcuni centri fieristici sono stati riconventiti in ospedali. Come la Fiera a Milano, che da aprile ospiterà i primi 50 pazienti in terapia. E non sarà più un ospedale da campo ma una struttura ospedaliera da 250 posti. O a Bergamo quello che è stato battezzato l’ospedale degli alpini. Così anche in Spagna lo spazio espositivo della fiera è stato trasformato in un ospedale da campo.

Il “panorama è desolato” per il settore culturale del paese, ha dichiarato Manuel Fernández-Braso, presidente dell’associazione delle gallerie d’arte di Madrid. ARCOmadrid 2020 si è conclusa solo poche settimane fa, il 1° marzo.  E’  la più importante fiera d’arte contemporanea della Spagna e un tradizionale luogo di incontro per scambi commerciali e culturali tra America Latina ed Europa. La città di Madrid, in collaborazione con l’esercito e una moltitudine di compagnie private, professionisti e volontari, ha trasformato gli immensi padiglioni multiuso in un vasto campo di oltre 5.000 letti distanti tra loro tre metri per i pazienti con coronavirus che non potevano più essere curati negli ospedali -ormai sopraffatti- di Madrid.  Mentre il 5 febbraio, Art Basel a Hong Kong (previsto per metà marzo) aveva deciso di annullare la fiera per tutelare la salute dei lavoratori e dei visitatori, ARCOmadrid ha aperto come previsto il 26 febbraio. La fiera  ha proseguito fino alla fine. La partecipazione del pubblico e dei collezionisti è stata inferiore, ma i dati sulle vendite finali sono stati buoni.

 

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