Come la maggior parte dei musei del mondo, anche la Royal Academy of Arts è chiusa fino a data da destinarsi. Ma questo tour virtuale lento e accurato permette ai curiosi di tutto il mondo di visitare una delle mostre in corso, quella dedicata a Léon Spilliaert.
Inaugurata il 23 febbraio scorso, la mostra presso la Royal Academy of Arts di Londra è la prima monografica che il Regno Unito dedica al pittore belga Léon Spilliaert. Composta di 80 opere su carta, l’esposizione spazia dai primi lavori incentrati sulla città d’origine dell’artista (Ostenda) e sulla costa belga fino agli ultimi, dedicati alle foreste intorno a Bruxelles. Il risultato è un viaggio nell’universo onirico del pittore che riunisce opere provenienti da collezioni pubbliche e private tra Belgio, Francia e Stati Uniti.
La pittura di Léon Spilliaert (1881-1946) è stata spesso definita simbolismo della notte interiore. L’artista, schivo e insonne, passava le notti a vagare per le strade deserte di Bruxelles in cerca di ispirazione. Combinando acquerello, tempera, pastello e carboncino, realizzava opera calate in un universo fatto di mistero e solitudine. Noto per gli autoritratti monocromatici e le sue figure solitarie avvolte in spazi onirici. E poi, per un uso espressivo del nero, frutto dell’influenza che il pittore Odilon Redon ebbe su di lui.