Entrambi concepiti ed iniziati prima del periodo del Covid-19, Pechino Express (martedì in prima serata su Rai2) e il Grande Fratello Vip (mercoledì alla stessa ora su Canale 5) a sorpresa parlano di noi tutti, di come siamo ora in quarantena e di come eravamo prima della pandemia. Ed anche per questo sono premiati dagli ascolti, nonostante un palinsesto tv dominato dall’informazione: nell’ultima puntata, 2 milioni e 446mila spettatori per il programma di Rai2 e 3 milioni e 980mila per quello di Canale 5.
Nell’una e nell’altra trasmissione, i concorrenti, vip ma non troppo, un po’come ci sentiamo tutti nell’era social, si abbracciano, si spingono, rivaleggiano, si fanno scherzi, mangiano e dormono insieme. Insomma, siamo noi Italiani nell’era pre-virus. I primi, quelli del programma di Rai2,si muovono nella cornice paradossale dell’estremo Oriente, in particolare di quella Cina che abbiamo imparato a conoscere nelle mappe mostrate più volte dai media come zone dei contagi; un paese affascinante dal punto di vista paesaggistico, architettonico, culturale, ma anche umano. La Cina di Pechino Expressè “vicina” a noi, è piena di persone aperte e curiose, disposte ad aiutare i concorrenti ospitandoli la notte, offrendogli la cena ed un passaggio verso la prossima tappa. E’ forse la meta che molti vorrebbero visitare dopo l’emergenza, per vedere se è tutto vero quello che ci raccontano, nel bene e nel male, di questo paese millenario.
Nella casa del Grande Fratello Vip, i partecipanti sono consapevoli già da diverse settimane di quanto sta accadendo fuori. Alcuni di loro hanno scelto di lasciare la casa o hanno chiesto agli spettatori di votarli e farliuscire,e tanti sono stati accontentati. Al mattino, quelli che ancora sono dentro pregano insieme perché questa situazione si risolva. Ma per il resto del tempo, il manipolo di sopravvissuti al televoto prende il sole, cucina, chiacchiera, litiga, gioca a nascondino e, cosa invidiabile in questo momento, si abbraccia affettuosamente. Scrivono la lista della spesa con desideri come la panna con lo zucchero o un avocado; poi qualcuno si fa prendere dagli scrupoli e dice: “ma con la situazione che c’è fuori, possiamo chiederlo?”.
Qualcun altro sente cinguettare gli uccellini e pensa alla primavera appena arrivata; senza sapere che a Cinecittà i cinguettii non si sentivano dal dopoguerra, mentre in questi giorni Roma è incredibilmente senza traffico. I vip del GF siamo noi: prima e dopo il virus. E quello che era un banale reality che dopo tanti anni mostrava un po’ la corda, si trasforma in un formidabile esperimento sociale, una sorta di Truman show nel quale i protagonisti, come Truman, qualche domanda se la fanno, qualche dubbio gli viene. Ma il bisogno di quiete, di allegria caciarona e in fondo di normalità prevale su tutto. Saremo così, noi Italiani, anche dopodomani, quando tutto questo sarà finito?