Dave Swensen è nato nel 1984 a Des Moines, città americana dove oggi vive e lavora. Pittore e scultore con una formazione da autodidatta, sviluppa un approccio minimale nei confronti dell’arte attraverso un dialogo intramediale che mette in relazione il pubblico con l’opera e con lo spazio proponendo un esserci non impersonale che conduce elementi spesso modulari e apparentemente neutri verso un’esplosione di necessità tattili.
Cosa significa essere un artista e quali differenze noti fra i tuoi esordi ed oggi?
Per me “fare arte” nasce in modo naturale come un bisogno. Ho bisogno di essere costantemente creativo nella mia vita. Tutto ciò è iniziato in giovane età. Quando ero molto giovane creavo cose con bastoncini e rami che trovavo nei boschi. Col passare del tempo la mia conoscenza dell’arte e della storia dell’arte è cresciuta. Desideravo visitare il museo d’arte locale e rivedere, in biblioteca, i libri sugli artisti che trovavo interessanti. Come artista autodidatta ho iniziato a mostrare i miei lavori nei caffè e nei bar. Non ho mai preso in considerazione una scuola d’arte e per molto tempo neppure di essere un artista professionista. Nel corso degli anni, attraverso prove ed errori, ho imparato cosa funziona per me, come reagiscono i materiali e i miei punti di forza e di debolezza.
Di quali tematiche trattano i tuoi lavori e che progetti hai in programma?
La mia mostra attuale – From Above – è fruibile presso la Galleria Ramo di Como fino al 17 maggio. Durante la preparazione ho voluto creare nuovi lavori e sforzare davvero me stesso ed i concetti minimalisti esistenti. Il progetto è composto da dipinti e sculture. La maggior parte delle mie idee provengono dalla scultura, che può essere ripresa o mescolata con altri mezzi. Anche quando dipingo penso a spazi e forme tridimensionali. Nel mio recente lavoro ho ampiamente messo in discussione l’idea di dividere lo spazio concettuale, usando elementi dipinti e scultorei.
Anche le mie esigenze di artista stanno cambiando ed evolvendo. La struttura che prima cercavo ora viene lentamente sostituita da una linea più rilassata ed espressiva. Mi sto interessando di più alle trame e alle forme astratte. Ho iniziato a strofinare la vernice sulla superficie anziché pennellarla o rullarla. Con tutto ciò che sta accadendo nel mondo in questo momento, sento di dover essere meno preciso e più intimo con le opere che sto creando.
Come ti rapporti con la città e il contesto culturale in cui vivi?
Stranamente non mi relaziono al contesto culturale artistico della città in cui vivo. Come artista ho avuto molte grandi opportunità negli Stati Uniti centrali. Con il passare del tempo sono stato attratto dalle grandi città e sto sempre imparando e cercando di crescere come artista. Crescere nella scena locale è una buona cosa, le sono grato per le esperienze e per gli anni di sperimentazioni alla ricerca della mia strada.
Amo la vita all’aria aperta e stare nella natura. È una grande parte di ciò che sono e il luogo dove passo molto del mio tempo libero. Vivere vicino a parchi, sentieri e terreni agricoli offre davvero la lucidità di cui ho bisogno. Lavoro sempre per mantenere un equilibrio.
Cosa pensi del “sistema dell’arte contemporanea”?
Penso sia difficile da vedere ma sta migliorando. Contattare per email gallerie e curatori, ma ricevere risposte limitate, diventa difficile per l’artista che vuole condividere la propria visione con il mondo. Molti di noi non creano semplicemente per soldi ma per la possibilità di crescere e connettersi con la cultura artistica che li circonda. Negli ultimi anni i social media hanno fatto miracoli per i giovani artisti come me. Offrono a tutti una maggiore visibilità e consentono di stabilire connessioni e far crescere davvero le relazioni importanti.
Di quale argomento, oggi, vorresti parlare?
L’attuale situazione causata dal Coronavirus avrà un impatto duraturo sulla comunità artistica di tutto il mondo. Tante gallerie non sono in grado di rimanere aperte in questo momento, il che ha permesso alle persone di riunirsi online per parlare e condividere in modi nuovi e diversi. Stranamente, le circostanze stanno avvicinando le persone mentre le separano fisicamente.
Di recente ho inaugurato Closed Windows / No Entry una galleria online per promuovere altri artisti emergenti e non solo. Possiede un profilo minimalista e avvicina gli artisti in modi nuovi e semplici. In futuro includerò interviste con galleristi, curatori e amanti dell’arte per approfondire altri aspetti del mondo dell’arte. Il progetto potrebbe includere anche spettacoli pop-up in tutto il mondo.
Questo contenuto è stato realizzato da Marco Roberto Marelli per Forme Uniche.
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