Fons Americanus, la monumentale fontana di Kara Walker alla Turbine Hall della Tate Modern di Londra, sarà smantellata, distrutta e riciclata
La mostra avrebbe dovuto chiudersi il 5 aprile, ma la Tate è stata chiusa a metà marzo per l’epidemia di coronavirus. Il lavoro si è rivelato una delle commissioni più popolari della Turbine Hall. Ha infatti attirato migliaia di visitatori che sono stati incoraggiati a sedersi sul bordo della fontana.
Come la sua installazione del 2014 “A Subtlety” presso la raffineria di zucchero Domino, la Fons Americanus sarà distrutta. In linea con l’impegno della Tate per la sostenibilità ambientale, la fontana è stata realizzata con materiali che possono essere riciclati La Walker ha dichiarato: “Spero che qualche aspetto abbia un’altra vita. Ha tutte le possibilità di vivere oltre la sua forma attuale”.
Dal seno della grande Venere africana zampillano 35mila litri d’acqua nelle due vasche sottostanti dove emergono elementi che rimandano alla storia della schiavitù e della segregazione razziale. L’installazione si ispira al Victoria Memorial di fronte a Buckingham Palace del 1911. La Tate ha sempre usato la Turbine Hall per ospitare opere d’arte temporanee realizzate ad hoc per il sito. In linea con l’impegno del museo per l’ambiente, Fons Americanus è stata costruita con sughero, legno e metallo riutilizzabili, consentendo di riciclare i materiali al termine della mostra.