Van Eyck, An Optical Revolution è forse la mostra più importante del decennio e la più rivelante dedicata al pittore fiammingo. Come molte altre esposizioni, è momentaneamente chiusa. Il Museum of Fine Arts di Gent offre però un’occasione unica per non perdersi questo irripetibile evento.
A causa dell’epidemia le mostre di tutto il mondo hanno dovuto chiudere provvisoriamente i battenti. Siamo dunque stati costretti a rinunciare a molte di queste, convivendo con il rimpianto di non averle visitate prima e il timore di non poterlo fare nemmeno una volta che le restrizioni saranno allentate. Non è infatti semplice prevedere quali saranno le sorti delle esposizioni momentaneamente sospese, composte come sempre da molte opere giunte in prestito (potrà essere prorogato oppure no?) e da lavori particolarmente sensibili e delicati, per cui sarà forse inevitabile un ritiro dalla mostra. Tra le innumerevoli situazioni di questo tipo ce n’è una che unisce in modo particolare delusione e frustrazione, sia da parte dell’organizzazione che dei visitatori mancati.
Van Eyck, An Optical Revolution, ospitata dal Museum of Fine Arts di Gand, era stata progettata come la più grande mostra su Van Eyck di sempre, forse come una delle mostre più rilevanti dell’intero decennio. 100 opere, fra cui 9 di Van Eyck (mai esposto un nucleo così consistente), sono però tuttora in sospeso, vittime di una quarantena che dopo un mese di esposizione (la mostra ha inaugurato l’1 febbraio) le costringe distanti dal mondo. La rivoluzione ottica, compiuta dal maestro di Maaseik, al centro, al suo fianco l’osservazione diretta e scientifica del mondo e la sua resa luminosa e tridimensionale. Tre punti cardine attorno ai qualei la mostra è stata pensata e poi costruita, riunendo non solo grandi lavori dell’intera scuola fiamminga mai esposti congiuntamente, ma riuscendo a distinguersi come un evento senza precedenti e nemmeno eredi.
Infatti, la presenza eccezionale degli otto pannelli esterni del polittico dell’Adorazione dell’Agnello Mistico – il capolavoro assoluto di Van Eyck appena restaurato e conservato nella Cattedrale di San Bavone a Gent – è anche irripetibile. Non solo i pannelli non sono mai stati esposti congiuntamente, ma dopo il 2020 non lasceranno mai più la cattedrale; questo rende la mostra l’ultima occasione di ammirare l’opera in un contesto più ampio. Da qui il grande rammarico degli organizzatori e del pubblico, che aveva già risposto con un sold out di prenotazioni.
Dispiacere che non cade nella passività ma si trasforma in stimolo. Così, sulla scia dei Maestri Fiamminghi che viaggiavano all’estero spinti dalla curiosità, oggi VISITFLANDERS fa viaggiare le loro opere su una piattaforma virtuale per offrire agli appassionati d’arte di tutto il mondo l’opportunità di ammirare Van Eyck e non solo. A dare il via al progetto Stay at Home Museum è stato proprio l’MSK, che ha accompagnato in diretta i propri visitatori online attraverso i capolavori di Van Eyck, grazie alla guida del co-curatore Till-Horger Borchert e alla sessione interattiva di domande e risposte dell’esperta d’arte Frederica Van Dam (qui il video dell’esperienza).
Ma non è finita qui. Fintanto che gli amanti dell’arte saranno confinati nelle loro case, le Fiandre li accompagneranno nella visita di una serie di importanti musei. Oltre a Van Eyck, altri maestri come Bruegel, Rubens ed Ensor sono in programma per le prossime settimane. Oggi 15 aprile alle ore 7 (CET), per esempio, Michel Draguet, Direttore del Fine Arts Belgium, guida personalmente la visita alla seconda più grande collezione di capolavori di Bruegel al mondo.
L’accesso alla visita virtuale in diretta è possibile tramite il canale Facebook Flemish Masters 2018-2020, mentre per visualizzarla in seguito (ed eventualmente recuperare o rivedere episodi precedenti) è sufficiente raggiungere il canale YouTube VISITFLANDERS.