Com’è cambiata la vita degli artisti durante la quarantena? Come sono mutate le loro abitudini, il loro sentire, il loro lavoro?
L’aria sospesa, gli spazi dilatati, i silenzi, il fluire sordo del tempo. L’attesa pervasa di un chiarore surreale e indefinito che scandisce le vite della quarantena. Abbiamo chiesto a una serie di artisti di raccontarci lo scorrere del tempo dalle proprie case, trasformate in temporanei atelier. La vita di un artista ai tempi della pandemia.
I tempi di Corinne Mazzoli
Come passi la giornata, dove e come dipingi ora?
La mia giornata non è molto differente da prima, solitamente nei mesi invernali mi chiudo in casa per studiare, leggere, progettare. La mia casa è il mio studio e mi sposto continuamente da una stanza all’altra. In questo periodo sto privilegiando il terrazzo e il giardino dei vicini. Da tempo sto portando avanti una ricerca sull’idea della rappresentazione del sé in modo non convenzionale attraverso il format Tutorial, un metodo di trasferimento della conoscenza più diretto, interattivo e specifico di un libro o una lezione. Dalla sua nascita ad oggi il Tutorial è cambiato molto, ha creato una sua personale estetica e a volte viene usato in modo molto personale per parlare del sé o di problematiche sociali, ad esempio il video tutorial che la giornalista Cherie Chan 陳卓妍 @cheriechancy posta su twitter il 5 ottobre 2019 in seguito alla legge anti-maschere che ne vieta l’utilizzo durante le proteste.
In questi giorni sto lavorando a una serie di microvideo di durata variabile tra i 20 secondi e 1 minuto che partono dalla struttura del Tutorial, utilizzando la formula tipica “How To” ma senza di fatto insegnare nulla di specifico. Il Tutorial solitamente insegna per mezzo dell’emulazione, i miei Tutorial scardinano la struttura omologante delle istruzioni per l’uso e hanno un focus su tematiche attuali. Gli ultimi che ho creato per il progetto Instagram #ARTISTSINQUARANTINE https://www.instagram.com/artistsinquarantine/ curato da Giada Pellicari, si focalizzano sulle necessità del momento “How to Pretend To Be Out in Nature” appena ci hanno messo in quarantena, oppure “How to Hide From Neighbours” quando le persone hanno iniziato in maniera folle a denunciarsi a vicenda, e “How to Befriend Your Neighbours” invece, in senso molto ironico, per avvicinarsi di più ai propri vicini.
Tecnicamente per i video uso il cellulare o camere che ho a portata di mano e posso sempre avvalermi dell’aiuto del mio compagno Luca Pili che mi segue in tutto. Inoltre sto collaborando con molti musicisti tra gli altri Mauro Sommavilla, Johann Merrich, Lorenzo Commisso, Fecalove che hanno composto le musiche e in cambio io sto facendo altro per loro, ad esempio maschere o video, un baratto di competenze insomma.
Tempo, Spazio, Suono. Concetti ricalibrati, relativi, riformulati…
Paradossalmente le mie giornate volano, non so come sia possibile. Ho scoperto il terrazzo di casa sul quale passo molto tempo ultimamente, osservo il vicino zarro col gilet giallo fluo che fa i pull-up appeso al terrazzo o quelli che giocano a ping pong in giardino. Fuori c’è molto silenzio, almeno fino alle 18:00 quando parte l’inno d’Italia a volumi spropositati. I primi giorni non ero molto incline a supportare questo genere di “flash mob” poi ho iniziato ad ammirare la perseveranza di quel gruppo di dirimpettai di mezza età che ogni giorno si prende la briga di spostare un mega impianto in giardino per 5 minuti di gloria.
Leggere, scrivere, riflettere, altro…
Leggo, scrivo, seguo lezioni online, guardo molte serie tv e film. Sto preparando dei workshop online per studenti di un Liceo Artistico, su l’autorappresentazione attraverso il Tutorial. Sto ragionando molto sull’importanza della didattica online perchè credo che gli artisti potrebbero portare un contributo eccelso su quel versante, una freschezza di tematiche e a volte un approccio all’apprendimento meno metodico e più giocoso.
Prima cosa che farai quando finisce la quarantena?
Un rave nel giardino dei vicini.