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Alla scoperta della splendida Tomba delle Melagrane. Gioiello messapico interamente affrescato

Tomba delle Melagrane Tomba delle Melagrane
Tomba delle Melagrane
Tomba delle Melagrane

Il Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo anima la Tomba delle Melagrane. E’ possibile addentrarsi nella tomba grazie al video realizzato dal MiBACT per la campagna La cultura non si ferma.

Il MiBACT continua ad offrire validissimi contenuti digitali per rendere fruibili i patrimoni culturali del nostro paese stando comodamente a casa. Il video, che ci porta alla scoperta della meravigliosa Tomba delle melagrane in Puglia, è stato creato in collaborazione con Il Museo e Parco Archeologico Nazionale di Egnazia che hanno aderito all’iniziativa del Ministero dopo che parchi, musei, biblioteche, cinema e teatri sono stati chiusi per l’emergenza Coronavirus.

www.musei.puglia.beniculturali.it.

                                         

La tomba si trova all’interno del Parco Archeologico di Egnazia, nel comune di Fasano in provincia di Brindisi. 15 ettari di terreno lo rendono uno dei parchi archeologici più grandi del Sud Italia.

Il video, con sottotitoli in inglese, ci introduce dolcemente all’interno della Tomba delle melagrane come se stessimo effettuando una visita in carne ed ossa. La proiezione non si limita a un semplice filmato dell’interno, ma si anima ricostruendo passo dopo passo quella che era una volta la tomba. Un confronto tra il prima e il dopo che, grazie all’animazione 3D, ci immerge completamente nella storia di questo luogo affascinante.

La tomba delle melagrane è stata scoperta nel 1971 durante la costruzione delle fondamenta del Museo Archeologico “Giuseppe Andreassi”. Deve il suo nome alla presenza di disegni che rappresentano proprio il frutto del melograno.

Tomba delle Melagrane, video MiBACT
Tomba delle Melagrane, video MiBACT

Scavata nel tufo, era preceduta da un vestibulo all’aria aperta. Due porte monolitiche ancora ruotanti sui cardini si aprono, ed eccoci all’interno della tomba. Una piccola sala ci accoglie. Il colore, ancora ben definito, ci circonda. Il blu e il rosso dominano su tutto. La cella funeraria messapica è affrescata con rami d’edera e melagrane, queste ultime simbolo della continuità della vita nell’oltretomba.

La telecamera si allontana e si avvicina alle pareti dando la possibilità di scorgere anche i più piccoli particolari.

La stanza improvvisamente comincia a tornare indietro nel tempo. Sulle pareti, ora ricostruite come nuove, appaiono diverse decorazioni e tutta la tomba si riempie di oggetti che serviranno al defunto nella sua vita dopo la morte.

Gli arredi, i vasi e le fusciacche, le armi e la cura degli ambienti sono testimonianza dell’alto tenore di vita della popolazione di Egnazia. La salma è distesa su un tavolo di legno. Cibi e bevande sono offerte al morto. I famigliari pregano e banchettano in onore del defunto.

Il Museo e Parco Archeologico di Egnazia continueranno la collaborazione con il progetto La cultura non si ferma.

Sono disponibili sul canale YouTube del MiBACT tanti altri video di splendidi posti archeologici.

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