Si chiama Città Riflessa la serie di tre iniziative digitali pensate da Ocean Space e dall’organizzazione madre TBA21–Academy per questo momento di difficoltà, in attesa dell’apertura della prossima mostra Territorial Agency: Oceans in Transformation, a cura di Daniela Zyman.
Per chi non ne avesse ancora familiarità, Ocean Space, inaugurato negli spazi della chiesa di San Lorenzo a Venezia nel marzo 2019, è un centro multidisciplinare che sostiene la ricerca su tematiche oceaniche e ambientali attraverso la lente dell’arte contemporanea, la cui missione è quella di diffondere la consapevolezza riguardante il cambiamento climatico e i suoi effetti sull’ecosistema marino mondiale. Tra i suoi punti di forza, la capacità coinvolgere professionalità provenienti da ambiti diversi, quali scienziati, ricercatori, attivisti e artisti, importanti, questi ultimi – commenta il direttore Markus Reymann – per la loro visione inusuale sul mondo e la capacità di innescare riflessioni su tematiche importanti.
A prendere il via venerdì 24 aprile sarà Nowtilus. Storie da una laguna urbana del 21esimo secolo, il podcast in otto puntate condotto da Enrico Bettinello e curato insieme ad Alice Ongaro Sartori, una raccolta di voci e storie di una Venezia contemporanea. Con l’intervento di ospiti dal mondo della letteratura, dell’arte, della scienza e non solo, ciascun episodio approfondirà diverse tematiche legate alla sostenibilità lagunare e alle peculiarità della città. Gli appuntamenti verranno pubblicati ogni due settimane, sempre di venerdì, sulla piattaforma www.ocean-archive.org, sul canale TBA21–Academy Radio su Soundcloud e sui profili social di Ocean Space, dove poi rimarranno disponibili per l’ascolto.
È una città “ipernarrata” Venezia, commenta Enrico Bettinello. Una città nei confronti della quale i racconti si sprecano, dove però, nel marasma delle narrazioni “di massa”, lo spaccato di quella realtà quotidiana che si svolge nell’isola passa spesso in secondo piano, o al contrario, vengono ingigantite soltanto alcune tematiche. Prenderà le mosse proprio da questa riflessione il primo appuntamento, Narrare Venezia, con protagonista lo scrittore Tiziano Scarpa, che osserverà i diversi punti di vista dai quali Venezia è stata raccontata, sia dai suoi abitanti che dagli scrittori esteri, per poi regalarci la sua personale narrazione, tra esperienze fisiche ed emotive che solo questa città regala. Tra prossimi appuntamenti anche Supervenice: Architettura e Urbanismo, con Sara Marini, architetto e docente all’Università IUAV di Venezia; Persone negli Spazi Pubblici a Venezia, con Nicola Di Croce, sound artist, e l’artista visuale Mariateresa Sartori, e ancora Ecosistema lagunare, con Luigi Cavaleri, oceanografo all’ISMAR-CNR, Fabiana Corami, biologa, e Beatrice Rosso, ricercatrice del Dipartimento di Scienze Ambientali, Informatica e Statistica dell’Università Ca’ Foscari. “In una condizione in cui non è possibile aggregarsi, aggreghiamo voci e storie”, afferma Bettinello, che sottolinea come il podcast possa diventare anche “un esercizio anche di ascolto, una pratica interessante, di consapevolezza reciproca”.
Ma gli appuntamenti digitali non finiscono qui: c’è Cara Venezia, la call to action che Ocean Space e TBA21−Academy hanno rivolto alla comunità di artisti con cui da anni collaborano, chiedendo loro di mandare un messaggio di vicinanza alla città, sotto forma di immagini, video, audio o dichiarazioni, che verrà poi condiviso sui canali social e sulla piattaforma ocean-archive.org a partire dal 1 maggio. È invece aperto a tutti i cittadini veneziani il progetto Altra Marea. Pensieri ed emozioni al tempo del Coronavirus a Venezia, che invita loro a rispondere ad alcune domande poste da Ocean Space, e condividere, tramite un video o un testo, le proprie riflessioni di questo periodo di quarantena. Le testimonianze raccolte andranno a costituire un archivio, una mappatura di pensieri, sentimenti e speranze di una città che, ancora sofferente per i disastri provocati dall’acqua granda dello scorso Novembre, si è trovata a dover fronteggiare, appunto, un’altra marea.
Per maggiori informazioni su come partecipare: https://www.ocean-space.org/it/activities