Il progetto, a cura di Athanasios Alexo, Miriam Montani, Vincenzo Zancana, partito in tempi non sospetti, è online su Instagram dal 14 gennaio e durerà fino al 17 gennaio 2021, è nato in seno a Sciame Project un sito web fondato da Miriam Montani, dopo il terremoto che ha colpito il centro Italia il 30 ottobre 2016: “siamo nel punto di scegliere se disabitare la terra o radicarci ancora, con tutte le nostre forze sensibili. Il terremoto solleva, non solo polvere al cielo…”
Ma di cosa si tratta esattamente Sciame Project? In poche parole è un luogo di raccolta e condivisione dove artisti, curatori e critici possono depositare le proprie opere, i propri pensieri, le proprie idee. Tutto ruota attorno a concetti emersi dalla riflessione su quanto accaduto durante dopo il terremoto: memoria, abitare, disabitare, radicamento, sradicamento e motus. Da quattro anni a questa parte sono intervenuti in oltre centoquaranta e ognuno ha lasciato un proprio segno.
Sciame Mobile Residence si tratta di un ulteriore sviluppo, di un progetto nel progetto. In questo caso gli artisti non sono chiamati semplicemente ad attuare un azione depositaria ma è richiesto un processo di attivazione, di ricontestualizzazione e ricontrattazione delle idee alla base di Sciame Project. Nello specifico disabitare/disabituare. Ogni artista ha quindi a disposizione una settimana per pubblicare i propri lavori sulla pagina Instagram dove la residenza prende forma e si concretizza. Ad oggi sono transitati Vincenzo Zancana, Andreas Zampella, Karin Zrinjki, Athanasios Alexo, Stefania Mazzola, Francesca Mussi, Maddalena Granziera, Emanuele Resce, Davide Serpetti, Mary Pola, Chiara Campanile, Irene Coppola, Matteo Nuti, Giovanni Chiamenti, Alessandra Draghi, Meri Tancredi a cui seguiranno Cristina Cusani, Chiara Enzo, Elisa Barbero. Il resto del partecipanti verrà svelato in seguito.