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Arte balsamo della psiche. La quarantena degli artisti, Matteo Nuti

Matteo Nuti Matteo Nuti
Matteo Nuti
Matteo Nuti

Com’è cambiata la vita degli artisti durante la quarantena? Come sono mutate le loro abitudini, il loro sentire, il loro lavoro?

L’aria sospesa, gli spazi dilatati, i silenzi, il fluire sordo del tempo. L’attesa pervasa di un chiarore surreale e indefinito che scandisce le vite della quarantena. Abbiamo chiesto a una serie di artisti di raccontarci lo scorrere del tempo dalle proprie case, trasformate in temporanei atelier. La vita di un artista ai tempi della pandemia.

I tempi di Matteo Nuti

Come passi la giornata, dove e come dipingi ora?

Vivo da solo in una piccola casa di pietra, lo spazio è ridotto, ma sono comunque riuscito a portarci quasi tutto il materiale che avevo in studio. Il tavolo da pranzo è diventato tavolo da lavoro, il bicchiere del vino è vicino a quello con l’acqua sporca dei pennelli, i disegni sono tovagliette su cui poggio piatti. Fuori fortunatamente c’è moltissimo spazio ed un pergolato di glicine sotto al quale vado se voglio lavorare su qualcosa di grande. Dall’inizio del lockdown c’è stato un susseguirsi di iniziative a cui ho preso parte, The Artist Stay Home di Metodo Milano, Pluto With Theet il progetto di Marco Salvetti che invita gli artisti ad un fuoripista, i consueti martedì de La Scuola di Santa Rosa, The Colouring Book di Rossella Farinotti e Gianmaria Biancuzzi per Milano Art Guide (dove potete colarare il ritratto di Bruno Marrapodi), La Banana fanzine sul disegno di Dario Molinario e Leo Ragno (per cui mi sono cimentato in un autoritratto che mi ha regalato tre giorni di autentico viaggio, ho anche immaginato che forse è proprio nella solitudine del pittore che questa pratica ha avuto la sua genesi), la residenza online di Sciame Project per cui ho fatto una sessione giornaliera di disegno en plein air dove mi sono divertito a disegnare il mare che da queste colline non si vede, fino all’ultima collaborazione con il caro amico Alessandro Sambini. In oltre, il mio paese natale Bientina, ha un palio storico per cui assolvo alcune attività, non lo avrei mai immaginato quando me ne andai, ma la dimensione del pittore di paese nasconde delle vere perle. Mi sembra di avere meno tempo.

Matteo Nuti
Matteo Nuti
Tempo, Spazio, Suono. Concetti ricalibrati, relativi, riformulati…

Durante una chiacchierata con il mio amico e mentore Eros Rozza, abbiamo convenuto che chi adesso sta dicendo di fare una vita di merda, (con le dovute eccezioni) probabilmente la faceva anche prima solo che non se ne era mai accorto. Credo che il covid abbia generato l’interruzione della nostra cattività con un improvviso e drastico cambio sulla percezione del tempo, ho sempre pensato che il grande inganno della nostra epoca sia l’idea che il tempo è denaro, quando invece è la vita stessa, è tutto quello che abbiamo, se perdi dieci euro camminando, magari dopo pochi passi ne trovi venti, se perdi dieci secondi invece no non li ritrovi.

Genericamente metto in discussione molto delle mie scelte, ma questo tempo mi ha smentito dicendomi che le decisioni prese e che mi hanno portato fin qui oggi erano giuste. Se stai molto bene in un periodo di disagio mondiale , o hai qualcosa che non funziona, oppure funziona tutto. Mi sento più fortunato di prima.

Matteo Nuti
Matteo Nuti
Leggere, scrivere, riflettere, altro…

Non è stato immediato, ma dopo pochi giorni comunque ho capito che non volevo dell’intrattenimento, avevo davanti un’occasione unica. Non volevo leggere, ascoltare musica, guardare film, volevo l’aridità, il deserto interiore ed è successo che ad un certo punto ho smesso di pilotare l’attenzione ed ho iniziato semplicemente a seguirla, per cui il giorno che dovevo scrivere le risposte di un’intervista ad esempio, mi sono messo a tagliare l’erba, preparare la terra per i pomodori, costruire un capanno degli attrezzi con quello che avevo. Ho superato, almeno per il momento, il senso di colpa legato al dovere.

Prima cosa che farai quando finisce la quarantena?

Ovviamente un’orgia dentro ad una piscina piena di vino.

Matteo Nuti
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