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Ha riaperto il Centro Pecci di Prato: ingresso gratuito, in arrivo la grande mostra di Ren Hang

Erik Bulatov Perestroika, 1989 Progetto originale sulla facciata del / original project displayed on the facade of the Centro Pecci Foto / photo © Carlo Gianni Erik Bulatov Perestroika, 1989 Progetto originale sulla facciata del / original project displayed on the facade of the Centro Pecci Foto / photo © Carlo Gianni
Marinella Senatore al Pecci
Marinella Senatore al Pecci

Il Centro per l’Arte contemporanea Luigi Pecci di Prato ha riaperto le sue porte, in piena sicurezza e con una ricca programmazione: dalla proroga di The Missing Planet alla nuova video installazione Interregnum di Adrian Paci; dalle dieci bandiere d’artista realizzate per Centro Pecci Extra al progetto KENE/Spazio, alla mostra dedicata a Ren Hang, che inaugurerà il 4 giugno.

Per essere ancora più aperti alla città e ai visitatori, l’ingresso fino al 3 giugno sarà gratuito per tutto il museo. Dal 4 giugno e per tutta l’estate sarà a pagamento solo la mostra di Ren Hang, con biglietto ridotto. L’orario di apertura sarà dalle 12.00 alle 20.00, dal giovedì alla domenica. Anche il ristorante Myo e il bistrot riaprono dal 23 maggio. Per gli orari: www.centropecci.it

Dopo 10 settimane di chiusura, gli spazi sono stati sanificati e riorganizzati secondo le indicazioni delle autorità, con tutti i presidi di protezione personale necessari, mentre le caratteristiche dell’edificio, con più di 8000 mq di spazi e grandi sale, renderanno semplice il distanziamento fisico e la gestione contingentata del flusso di visitatori che comunque non potranno essere più di 60 contemporaneamente.

Il museo riapre con la mostra – prorogata fino al 23 agosto – THE MISSING PLANET, visioni e revisioni dei “tempi sovietici” dalla collezione del Centro Pecci e da altre raccolte, a cura di Marco Scotini e Stefano Pezzato e con progetto di allestimento di Can Altay. Dalla Russia alle province baltiche, caucasiche e centro-asiatiche, un’immersione nelle ricerche artistiche sviluppate dagli anni Settanta a oggi nelle ex repubbliche sovietiche che parte dalla rilettura del ricco nucleo di opere dedicate a quest’area geografica nella collezione del Centro Pecci.

Erik Bulatov Perestroika, 1989 Progetto originale sulla facciata del / original project displayed on the facade of the Centro Pecci Foto / photo © Carlo Gianni
Erik Bulatov
Perestroika, 1989
Progetto originale sulla facciata del / original project displayed on the facade of the Centro Pecci
Foto / photo © Carlo Gianni

In occasione della riapertura, in dialogo con la mostra viene presentata la video installazione di Adrian Paci (Scutari 1969) Interregnumun montaggio di sequenze di funerali di dittatori comunisti di diverse nazionalità ed epoche, recuperate dagli archivi di stato o dalle trasmissioni televisive nazionali albanesi.

Interregnum mostra uomini, donne, bambini ripresi in primo piano, in lacrime, oppure da lontano, in code chilometriche: la morte di un leader libera il dolore dei singoli che, dice l’artista albanese, “non era contemplato nella società comunista”.

La riapertura è anche l’occasione per presentare nelle sale del museo Extra Flags, le dieci bandiere d’artista realizzate per Centro Pecci Extra, il progetto che, con contenuti digitali e nuove produzioni, ha tenuto viva la programmazione del museo durante i mesi di lockdown. Realizzate da Marinella Senatore, Nico Vascellari, Marzia Migliora, Eva Marisaldi, Flavio Favelli, Marcello Maloberti, Elisabetta Benassi, Massimo Bartolini, Elena Mazzi e Andreco, queste bandiere si sono avvicendate con cadenza settimanale sul pennone davanti al museo, segno di resistenza e di speranza inviato nel mondo reale, nei giorni in cui sembrava che l’orizzonte digitale fosse l’unico praticabile.

Vyacheslav Akhunov Red Mantra USSR. We will come to the victory of the Communist labor, 1979 Courtesy Laura Bulian Gallery, Milano
Vyacheslav Akhunov
Red Mantra USSR. We will come to the victory of the Communist labor, 1979
Courtesy Laura Bulian Gallery, Milano

Le bandiere saranno il punto di partenza di un laboratorio dedicato ai più giovani, che avrà luogo nelle due sale espositive che sono state trasformate in aule didattiche, per accogliere da subito e in sicurezza i bambini e le loro famiglie. Sempre ai bambini e ai ragazzi è dedicato anche KENE/Spazio, il progetto promosso da Fondazione Pianoterra Onlus, a cura di Sara Alberani, dell’artista ivoriano Mohamed Keita, in mostra fino al 31 maggio.

Kené è un luogo di didattica, di cooperazione e conoscenza, che forma i giovani del Mali attraverso la fotografia. La mostra presenta le opere realizzate dagli allievi del laboratorio di Mohamed Keita a Bamako.

A partire dal 4 giugno, inoltre, fino al 23 agosto 2020 l’offerta espositiva sarà arricchita dalla prima mostra italiana dedicata all’acclamato fotografo e poeta cinese Ren Hang, tragicamente scomparso a neppure trent’anni. L’artista, che non ha mai voluto essere considerato un artista politico – nonostante le sue fotografie fossero ritenute in Cina pornografiche e sovversive – è noto soprattutto per la sua ricerca su corpo, identità, sessualità e rapporto uomo-natura, che ha per protagonista una gioventù cinese nuova, libera e ribelle.

The Missig Planet. Visioni e revisioni dei "tempi sovietici" dalle collezioni del Centro Pecci ed altre raccolte The Missing Planet. Visions and re-visions of 'Soviet Times' from the Pecci Centre's and other collections, 2019 vista dell'allestimento al / exhibition view at Centro Pecci ph. Ela Bialkowska, OKNOstudio
The Missig Planet. Visioni e revisioni dei “tempi sovietici” dalle collezioni del Centro Pecci ed altre raccolte
The Missing Planet. Visions and re-visions of ‘Soviet Times’ from the Pecci Centre’s and other collections, 2019
vista dell’allestimento al / exhibition view at Centro Pecci
ph. Ela Bialkowska, OKNOstudio

Nella mostra al Centro Pecci verrà esposta una selezione di scatti provenienti da collezioni internazionali, capace di restituire tutta l’intensità della sua poetica.

Al coinvolgimento attivo della comunità locale nell’interpretazione del patrimonio del Centro Pecci sarà dedicata una call pubblica, lanciata in occasione della riapertura, per co-progettare uno strumento digitale per la visita autonoma del museo dedicata alle famiglie con bambini dai 6 ai 12 anni. Adulti e bambini che vorranno partecipare saranno coinvolti attivamente da esperti e facilitatori nell’ideazione di un prototipo per una guida multimediale per le famiglie, uno strumento innovativo che potrà essere scaricato per visitare in autonomia e in sicurezza il Centro, alla scoperta dell’architettura del museo, del suo giardino delle sculture e delle sue collezioni. L’attività di progettazione partecipata, in linea con i protocolli di sicurezza, si svolgerà all’aperto, nel giardino antistante il museo.

La riapertura del 21 maggio segna anche la conclusione di Centro Pecci Extra, il programma quotidiano di contenuti culturali della Web Tv del museo realizzato durante il lockdown.

L’attenzione alla produzione di contenuti digitali e l’attività online, manterranno comunque un ruolo centrale anche in futuro e non solo attraverso la Web Tv.

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