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Pittura salvifica. La mostra di Paolo Masi ad Alessandria si sposta sul web

Paolo Masi, Composizione 2005 tecnica mista su tavola 20 elementi cm24x16 cad Paolo Masi, Composizione 2005 tecnica mista su tavola 20 elementi cm24x16 cad
Paolo Masi, Composizione 2005 tecnica mista su tavola 20 elementi cm24x16 cad
Paolo Masi, Composizione 2005 tecnica mista su tavola 20 elementi cm24x16 cad

“Pittura, vibrazione e segno. 60 anni di ordinata casualità”. La mostra di Paolo Masi, a cura di Matteo Galbiati, è ora visitabile online dal 16 maggio al 14 giugno 2020 grazie a FerrarinArte di Legnago.

La mostra era stata allestita poco prima del lockdown presso Palazzo del Monferrato di Alessandria. Purtroppo la chiusura improvvisa a causa dell’emergenza Coronavirus ha interrotto l’esposizione. Ora però è possibile fare un tour virtuale direttamente da casa con il proprio tablet, smartphone o pc su http://www.ferrarinarte.it/vgallery/Paolo_Masi/index.html.

Il visitatore viene condotto da una sala all’altra alla scoperta dei meravigliosi lavori di Paolo Masi. Nonostante si possa seguire il percorso consigliato, in qualsiasi momento si può interrompere la navigazione automatica per soffermarsi su delle opere in particolare. Con un semplice click si può ingrandire l’immagine per avere una visuale più dettagliata. Non mancano di certo spiegazioni e approfondimenti, infatti, nella prima sala, sono presenti dei pannelli esplicativi e il catalogo sfogliabile. Infine, in un video, il curatore Matteo Galbiati ripercorre, insieme all’artista, la mostra allestita al Palazzo del Monferrato di Alessandria.

Paolo Masi, Il segno del bianco 2018 tecnica mista su cartone, cm 110x165
Paolo Masi, Il segno del bianco 2018 tecnica mista su cartone, cm 110×165

Masi attribuisce alla pittura una grande valenza. La sua arte si basa sul gesto che è in grado di cambiare in continuazione, rinnovandosi sempre crea opere sempre nuove e per niente scontate. Una pittura che definisce lui stesso salvifica. Infatti il suo modo di creare muta tutte le volte e questo permette alla sua arte di non morire mai e salvarsi grazie a una libertà di azione e alla pittura stessa.

Nell’opera dell’artista fiorentino comprendiamo che la radice e l’essenza del suo rinnovamento e della sua messa in discussione costante è il cercare la verità del reale, nel coglierne le indicazioni come metafore di una possibile trasfigurazione dell’immagine del dipinto semplicemente respirando appieno il vivere del mondo. Matteo Galbiati.

Le opere di Paolo Masi spaziano nella tecnica e nei materiali: bidimensionalità e tridimensionalità, alluminio, specchi, fili, cartoni, pittura spray e poi ovviamente i colori che con una complessa azione pittorica creano l’opera.

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