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La nuova normalità dei musei. Intervista a Antonio Dalle Nogare, Fondazione Antonio Dalle Nogare

Tra le numerose attività di questa Fase due che hanno potuto finalmente riaprire al pubblico ci sono anche i musei. Non tutti hanno potuto e/o voluto farlo dal primo giorno di via libera (lo scorso 18 maggio): le restrizioni e le nuove regole d’accesso impediscono un ritorno alla normalità. Ogni istituzione si è dovuta così adattare ai necessari parametri governativi per garantire una fruizione sicura dei propri spazi e delle proprie opere. Ma non è solo il distanziamento sociale la grande sfida dei nostri musei, molti altri aspetti dovranno essere ripensati, ricalibrati, cambiati. Ne abbiamo parlato con Antonio Dalle Nogare, Presidente della Fondazione Antonio Dalle Nogare.

– Com’è stato finalmente riaprire il museo al pubblico? Prime impressioni e feedback dalla ripartenza.

È stata una bella sensazione: un museo non è fatto per rimanere chiuso, riaprirlo al pubblico è stato come tornare a vedere le opere animarsi. Abbiamo avuto già diversi visitatori locali il primo sabato, e spero che presto con la riapertura dei confini regionali possano tornare in Fondazione persone da tutta Italia.

– Come si può ripensare l’idea di accessibilità? Come cambierà il rapporto tra museo e fruitore? Come sono organizzate le “nuove” visite nel suo museo? Come saranno rimodulati gli spazi e il percorso espositivo?

La nostra idea è stata quella di creare delle occasioni di approfondimento delle opere e degli artisti esposti in Fondazione, sia digitali che dal vivo. In questo modo la Fondazione sarà non solo accessibile, ma si farà anche promotrice di occasioni di studio ed approfondimento, sia in sede che digitalmente. Durante l’estate 2020 proporremo tre appuntamenti, di cui il primo sabato 6 giugno, in cui i visitatori potranno prendere parte a dei percorsi tematici. Approfondiremo artisti concettuali come Robert Barry, Sol Lewitt, Ana Mendieta, Robert Mapplethorpe, Rayyane Tabet e molti altri. A questo percorso guidato, che si terrà in Fondazione nelle date segnalate, si accompagneranno documenti e filmati che saranno a disposizione di tutti gli utenti del nostro sito: ci saranno letture, video, attività per bambini…
Da un punto di vista organizzativo, abbiamo rimodulato le modalità di visita per venire incontro alle esigenze di tutti. Per l’estate 2020 la Fondazione rimarrà aperta al pubblico senza prenotazione tutti i sabati, dalle 10 alle 18. Tra le 10 e le 11 l’accesso sarà riservato solo ai gruppi a rischio, per consentire loro una visita in tranquillità. Alle 11 come sempre ci sarà la visita guidata gratuita, aperta a tutti i visitatori; in ottemperanza alla normativa provinciale, per accedere alla visita guidata sarà necessario prenotarsi, e i visitatori dovranno sottoporsi a rilevazione della temperatura tramite termometro laser.

Fondazione Antonio Dalle Nogare
Peter Wächtler, Up the Heavies , 2019 Installation View at Fondazione Antonio dalle Nogare Photo Credit Fotostudio Jürgen Eheim, Courtesy Fondazione Antonio Dalle Nogare

– Meno numeri, più valore. Meno quantità, più qualità. Radicalizzazione sul territorio e rapporto con la comunità di cui fanno parte. Come sarà il nuovo museo d’arte (sia in senso lato che in senso stretto della sua istituzione)?

L’ha detto benissimo già Lei. Offrire opportunità di scambio e approfondimento deve essere, soprattutto in questa fase storica, una delle responsabilità chiave delle istituzioni culturali. Condividiamo le nostre risorse a favore del pubblico, sia digitalmente che dal vivo, per rendere più vive e più interconnesse le nostre comunità.
La Fondazione in questo senso già da anni lavora sul territorio, invitando artisti emergenti a produrre opere nuove in un confronto diretto con Bolzano e l’Alto Adige, con la sua storia e i suoi materiali. La comunità locale è per noi riferimento fondamentale, da cui partire sempre per spingerci anche oltre i nostri confini territoriali.

– L’utilizzo della comunicazione digitale e della condivisione di progetti online è stato cruciale, ma è parso altresì evidente che la fruizione fisica delle opere, degli ambienti, delle architetture non è in alcun modo sostituibile. Come possono essere integrate al meglio questi due livelli in modo che le specificità del digitale siano sfruttate come una ulteriore proposta museale?

La fruizione dal vivo di un’opera d’arte non potrà mai essere sostituita da una digitale. È però vero che le piattaforme online – penso anche ai social – costituiscono uno strumento molto valido di condivisione di contenuti e documenti di approfondimento. Ne siamo stati tutti testimoni in questo ultimo periodo.
Sarebbe quindi auspicabile che ad una visita “dal vivo” in un museo seguisse uno scambio virtuale tra l’istituzione museale e il fruitore, tramite la condivisione di testi, video informativi, documentari, fotografie… che diano al visitatore stesso gli strumenti per comprendere meglio ciò che ha visto di persona.
In questo modo, i due mondi – la visita di persona e la condivisione online – diventano due aspetti della stessa medaglia e si valorizzano a vicenda.

Fondazione Antonio Dalle Nogare
Peter Wächtler, Up the Heavies , 2019 Installation View at Fondazione Antonio dalle Nogare Photo Credit Fotostudio Jürgen Eheim, Courtesy Fondazione Antonio Dalle Nogare

-Il governo sembra un essersi un po’ dimenticato delle istituzioni e dei professionisti del mondo dell’arte nonché degli artisti. L’attenzione è sempre parsa più rivolta al mondo dello spettacolo. Lei ritiene che si sia fatto abbastanza per aiutare anche il complesso e variegato panorama museale e i relativi lavoratori? Dal suo punto di vista, di cosa ci sarebbe bisogno?

Oggi la realtà museale dell’arte contemporanea in Italia vede un panorama di istituzioni private che svolgono attività d’avanguardia e di primaria importanza per la cultura del nostro paese: penso alla Fondazione Carriero a Milano, alla Fondazione Sandretto a Torino, alla Fondazione Giuliani e alla Nomas Foundation a Roma, e a molte altre. È chiaramente auspicabile che vengano sviluppati strumenti in grado di sostenere e premiare anche l’attività di istituzioni ed enti non pubblici, come possono essere queste fondazioni.
Dobbiamo pensare alla possibilità di introdurre defiscalizzazioni a favore di chi sostiene attivamente la cultura nel nostro paese, da privato cittadino. Spesso vengono fatte delle proposte – come ad esempio l’Art Bonus – che premiano solo alcuni settori e ne escludono molti altri.
Ho recentemente partecipato ad un tavolo proprio su questo tema per l’edizione 2020 del Forum dell’Arte Contemporanea Italiana. Spero che il documento stilato dal tavolo di lavoro sia un aiuto prezioso per il Mibac e i vari ministeri competenti, per prendere atto della situazione e avviare dei miglioramenti.

Fondazione Antonio Dalle Nogare
Peter Wächtler, Up the Heavies , 2019 Installation View at Fondazione Antonio dalle Nogare Photo Credit Fotostudio Jürgen Eheim, Courtesy Fondazione Antonio Dalle Nogare

Fondazione Antonio Dalle Nogare
Peter Wächtler – Up the Heavies
fino al 15 agosto 2020
fondazioneantoniodallenogare.com
info@fondazioneantoniodallenogare.com
Via Rafenstein 19, I-39100 Bolzano

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