Un altro duro colpo per il mondo dell’arte. Dopo il critico d’arte e curatore Germano Celant, Ulay, artista e compagno di Marina Abramovic e lo scrittore e attivista cileno, Luis Sepulveda, il mondo dell’arte deve dare l’addio anche a Christo Yavachev (Gabrovo, 1935 – New York 2020), il grande artista bulgaro maestro della Land Art. È morto ad 84 anni per cause naturali nella sua casa a New York City
Il grande artista per certi versi era già “morto” nel 2009, quando scomparve Jeanne-Claude. Sua compagna di vita – erano nati nello stesso giorno – e partner in grandi imprese artistiche. “Christo e Jeanne-Claude hanno sempre chiarito che le loro opere continuano anche dopo la loro morte”, scrive il suo studio nella nota che annuncia la sua scomparsa.
I due si erano incontrati nel 1958 a Parigi, quando Jeanne-Claude commissionò a Christo un ritratto della madre. Nel 1961 ci fu la loro prima collaborazione, con un’opera nel porto di Colonia, a cui seguì l’anno seguente a Parigi la loro prima opera monumentale, Rideau de Fer, un muro di barili d’olio a bloccare rue Visconti, nei pressi della Senna, in segno di protesta al muro di Berlino. Emigrati negli Stati Uniti nel 1964, cominciarono a realizzare progetti di ampio respiro, intervenendo in maniera diretta su edifici, monumenti o paesaggi interi.
Fra le principali loro realizzazioni si ricordano l’imballaggio della Fontana di piazza del Mercato a Spoleto in occasione del Festival dei Due Mondi del 1968. E l’imballaggio di Porta Pinciana a Roma 1974, Surrounded Islands (1980-1983), con le isole della baia di Biscayne a Miami circondate da una cintura di polipropilene fucsia. E poi The Umbrellas (1984-91), l’imballaggio del Pont Neuf di Parigi nel 1985, l’imballaggio del Reichstag di Berlino nel 1995.
L’Italia ebbe l’occasione di essere protagonista di una delle ultime grandi imprese di Christo, The Floating Piers, del 2016, con una passerella di 3,5 km sul Lago d’Iseo.
Famoso per le sue grandi imprese che spesso prevedevano l’impacchettamento di oggetti su larga scala, da monumenti ad edifici, fino ad intere isole. Christo era attesissimo a Parigi per la sua ennesima grande performance “Wrapped” (19 settembre – 4 ottobre 2020): l’impacchettamento dell’Arc de Triomphe. L’evento è stato rimandato al 2021 (18 settembre – 3 ottobre) per volontà dello stesso artista a causa dell’emergenza da Covid-19.
“L’arte perde oggi un grande protagonista che ha amato l’Italia e che ha stupito il mondo con opere che sapevano rendere spettacolari i paesaggi e le bellezze naturali“, ha dichiarato il ministro per i beni Culturali Dario Franceschini. “Ricordo di aver ‘camminato sull’acqua insieme a Christo’ sul lago di Iseo. Un momento emozionante in occasione dell’inaugurazione della sua installazione The Floating Piers”.
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