La storia del tatuaggio in Giappone, un libro racconta significati, forme e motivi di un’arte antichissima e ricca di mistero
Quella del tatuaggio è una vera e propria arte, e quello giapponese in particolare ha una storia tanto antica quanto ricca. Tecniche, significati e temi sono stati studiati in tutto il mondo. Inizialmente usato come pratica punitiva – per marchiare i criminali – in Giappone il tatuaggio dal 1720 viene visto sotto una nuova luce e acquista nuove valenze. Vietata per legge la pratica dell’irezumi (che comportava un marchio in volto di prigionieri e persone di classi inferiori), i tatuatori iniziano a definirsi horishi (dal vero horu, incidere il legno), come gli incisori di ukyo-e.
Diversamente dagli izerumi invece i tatuaggi a corpo intero – ireboku – hanno una storia più romantica: già nell’antichità nei quartieri di piacere di Kyoto e Osaka gli innamorati si “punteggiano” il corpo con pegni d’amore, tradizione che vale anche per prostitute e geishe. In altri casi ancora il tatuaggio può avere significati votivi o religiosi.
Quest’arte, inizialmente povera, nel periodo Edo si diffonde in tutto il Paese, anche nelle classi agiate, diventando via via sempre più elaborata, rincorrendo lo stile e i motivi delle incisioni ukyo-e. Una diffusione aiutata anche dalla narrativa popolare e dall’opera di artisti celebri e amati come Hokusai e Kuniyoshi.
Quanti tatuaggi esistono in Giappone? Come mai in certi luoghi sono ancora oggi considerati tabù? La storia del tatuaggio in Giappone di Yori Moriarty risponde a queste (e molte altre) domande, portando il lettore in un vero e proprio viaggio nella cultura e nell’immaginario della pratica tatuatoria nipponica.
La stretta relazione tra il tatuaggio giapponese e l’oscuro mondo della yakuza ha contribuito a permeare questa forma di espressione artistica di un’aura di mistero. La cultura dell’irezumi è profonda e ricchissima di significati, forme e motivi trasferiti dalle colorate immagini xilografiche alla pelle, per abbellire e proteggere chi sceglie di portarli.
Attraverso immagini e analisi, il libro rivela l’origine, il significato e i segreti che si celano dietro i principali motivi del tatuaggio tradizionale giapponese: animali, creature mitologiche, divinità buddiste, fiori, personaggi storici, shunga, yokai… L’opera – riccamente illustrata – si apre con una breve panoramica sulla storia di quest’arte nel Paese del Sol Levante, e include una galleria di disegni originali dell’autore.
Yori Moriarty inizia la sua carriera di tatuatore nel 2005 insieme all’artista americano Jason Kundell, da subito attratto dal tatuaggio giapponese tradizionale. Nel 2007 compie il suo primo viaggio in Giappone e incontra il maestro Osakan Horitoshi Izumi che gli insegna tutto sulla pratica del tatuaggio nipponico. Lavora nel suo studio tra il 2008 e il 2011.