Cannes 2020. Annunciata la Selezione Ufficiale: niente Festival, ma un marchio (di qualità) per i film selezionati
Cannes c’è. Il delegato generale del Festival di Cannes Thierry Frémaux, in compagnia del presidente del festival Pierre Lescure – ha presentato la selezione ufficiale del Festival di Cannes 2020: «La selezione esiste, è qui, ed è anche bella. Ci dice che il cinema, scomparso dalle sale per tre mesi, nel 2020 (…) è più vivo che mai. Il cinema non è morto».
Il Festival, causa emergenza Covid-19, non si terrà, ma Frémaux ha voluto comunque dare un segno (forte?) sul lavoro svolto in questi mesi a sostegno dei cineasti che hanno voluto puntare su Cannes per lanciare i propri film. Un modo per dare il marchio simbolico di Cannes a film ora liberi di migrare verso altri Festival (Venezia?!) o direttamente in sala.
La Selezione Ufficiale è composta da 56 film provenienti da 147 paesi, 16 le registe donne, 15 i debuttanti. Tutti introdotti senza la distinzione nelle classiche sezioni: “La riapertura delle sale, dopo mesi di chiusura, è una sfida cruciale. Anche in assenza di eventi sulla Croisette, e soprattutto in loro assenza, la Selezione ufficiale conserverà tutto il suo ruolo – ha dichiarato Thierry Frémaux – […] Non ci saranno sezioni perché non ci sarà un festival».
Annullate quindi le categorie tradizionali – Compétition, Un certain Regard, Hors Compétition, Séances de Minuit, Séances Spéciales – in favore di nuove sezioni “virtuali”, ovviamente non competitive e puramente simboliche: Les fidèles, Les nouveaux venus, Premiers films.
Prima di quest’anno il Festival di Cannes era saltato solo tre volte, nel ’48 e nel ’50 per questioni di bilancio e nel Maggio ’68, quando il concorso è stato interrotto in corso d’opera a seguito della solidarietà di registi e attori nei confronti dei manifestanti.
Cosa avremmo visto?
Era praticamente certo, e questa selezione virtuale ce lo conferma, l’attesissimo nuovo film di Wes Anderson, The French Dispatch, avrebbe dovuto debuttare a Cannes. Il film ruota attorno alle vicende della redazione del supplemento settimanale di un quotidiano statunitense (l’Evening Sun di Liberty, Kansas), e il regista per l’occasione ha radunato un cast all stars con Benicio del Toro, Frances McDormand, Jeffrey Wright, Adrien Brody, Tilda Swinton, Timothée Chalamet, Léa Seydoux, Owen Wilson, Mathieu Amalric, Lyna Khoudri, Stephen Park, Bill Murray e Christoph Waltz.
Uscita americana rimandata al 19 ottobre.
Altro autore amatissimo selezionato: François Ozon. Dopo Grazie a Dio, il regista di Frantz e 8 donne e un mistero, torna con una coming of age sullo sfondo di un’estate in Normandia: Été 85. Gli anni ’80, l’adolescenza e i primi batticuore. Nel cast anche Valeria Bruni Tedeschi (qui il teaser trailer).
Steve McQueen (Shame, 12 anni schiavo) è nella selezione con ben due titoli, Lover’s Rock e Mangrove, i primi due capitoli di una miniserie diretta dal regista per la BBC, Small Axe. Mangrove è la storia (vera) del gruppo di attivisti neri Mangrove 9, processati in seguito alle rivolte contro la polizia che prendeva di mira il Mangrove Restaurant di Notting Hill. Dopo un processo di 55 giorni i componenti del gruppo furono tutti assolti e il processo è diventato il primo riconoscimento giudiziario del pregiudizio razziale nella polizia metropolitana di Londra.
Cannes 2020 avrebbe segnato anche il ritorno di Thomas Vinterberg (Festen, Le forze del destino) con Druk – Another Round, che lo vede riunito a Mads Mikkelsen dopo Il Sospetto, in concorso a Cannes nel 2012. Nel film Mikkelsen (Hannibal, 007 Casino Royale) è un insegnante di scuola media che insieme ad altri tre colleghi decide di sperimentare una teoria secondo cui l’alcol nelle vene apra la mente a un’altra dimensione. Ovviamente andrà tutto storto.
Tra i ritorno anche quello della regista Naomi Kawase (Le ricette della signora Toku), Caméra d’or al 50º Festival di Cannes nel 1997 con Moe no suzaku e Grand Prix Speciale della Giuria nel 2007 conMogari No Mori. La regista torna nella Selezione Ufficiale con True Mothers, tratto dal romanzo Comes Morningg di Mizuki Tsujimura (dei suoi romanzi da noi è arrivato Il castello invisibile per Dea Planeta).
Altro habitué di Cannes è Hong Sang-soo, premio Un Certain Regard nel 2010 con Hahaha. Il regista di On the Beach at Night Alone e Right Now, Wrong Then, torna con Heaven. Altro regia dalla Corea del Sud è Sang-ho Yeon, presente con Peninsula, seguito dell’amatissimo zombie movie Train To Busan.
Attesissimo anche Ammonite di Francis Lee, regista del cult LGBT+ La terra di dio. Nell’Inghilterra del 1800, Mary Anning (Kate Winslet) è una paleontologa che lavora in solitaria, alle spalle ha giorni gloriosi, ora cerca fossili comuni da vendere ai turisti. Dall’incontro con la geologa Charlotte Murchison (Saoirse Ronan) nascerà una storia d’amore.
Tra i debutti alla regia da segnalare quello di Viggo Mortensen (La promessa dell’assassino, Green Book) che con Falling scrive, dirige e interpreta un dramma famigliare. Un vecchio conservatore non più in grado di badare a sé stesso torno a vivere dal figlio (Mortensen), che abita col compagno e la figlia adottiva. Rancori e conflitti. Già presentato al Sundance Film Festival 2020. Nel cast anche Laura Linney.
Per la quota animazione a Cannes 2020 ci sono Aya and the Witch, di Gorō Miyazaki (figlio di Hayao) e Soul, nuovo film Pixar diretto da Pete Docter (Monsters & Co., Inside Out). Il nuovo film dello Studio Ghibli è tratto dal romanzo per bambini Earwig e la Strega, di Diana Wynne Jones; già Hayao Miyazaki aveva adattato un romanzo della stessa autrice, dando vita a Il Castello Errante di Howl. Aya and the Witch è il primo film dello Studio realizzato interamente in computer grafica 3D e sarà trasmesso quest’inverno sul canale televisivo giapponese NHK.
Questa la Selezione Ufficiale completa del Festival di Cannes 2020
The French Dispatch di Wes Anderson
Été 85 di François Ozon
True Mothers di Naomi Kawase
Pleasure di Ninja Thyberg
Slalom di Charlène Favier
Lover’s Rock e Mangrove di Steve McQueen
Druk – Another Round di Thomas Vinterberg
Heaven di Hong Sang-soo
Peninsula di Sang-ho Yeon
ADN di Maïwenn
Soul di Pete Docter
Ammonite di Francis Lee
Falling di Viggo Mortensen
Broken Keys di Jimmy Keyrouz
Truffle Hunters di Gregory Kershaw e Michael Dweck
Aya and the Witch di Goro Miyazaki
Casa de antiguidades (Memory House) di Joao Paulo Miranda Maria
Broken Keys (Fausse note) di Jimmy Keyrouz
Ibrahim di Samir Guesmi
Beginning (Au commencement), di Dea Kulumbegashvili
Gagarine di Fanny Liatard e Jérémy Trouilh
16 printemps di Suzanne Lindon
Vaurien di Peter Dourountzis
Garçon chiffon di Nicolas Maury
Si le vent tombe (Should The Wind Fall) di Nora Martirosyan
John and The Hole di Pascual Sisto
Striding into The Wind (Courir au gré du vent) di Wei Shujun
The Death of Cinema and My Father Too di Dani Rosenberg
Limbo Ben Sharrock
Last Words di Jonathan Nossiter
El olvido que seremos di Fernando Trueba
In the Dusk di Sharunas Bartas
Des hommes di Lucas Belvaux
The Real Thing di Koji Fukada
Évent di Im Sang-soo
Passion simple di Danielle Arbid
A Goodman di Marie Castille Mention-Schaar
Les Choses qu’on dit, les choses qu’on fait di Emmanuel Mouret
Rouge di Farid Bentoumi
Souad di Ayten Amin
Josep di Aurel
Sweat di Magnus von Horn
Teddy di Ludovic e Zoran Boukherma
February di Kamen Kalev
Un médecin de nuit di Elie Wajeman
Enfant terrible di Oskar Roehler
Nadia (Butterfly) di Pascal Plante
Here We Are di Nir Bergman
Septet: The Story of Hongkong di Ann Hui, Johnnie To, Tsui Hark, Sammo Hung, Yuen Woo-Ping, Patrick Tam e Ringo Lam
The Billion Road di Dieudo Hamadi
The Truffle Hunters di Michael Dweck e Gregory Kershaw
9 jours à Raqqa di Xavier de Lauzanne
Antoinette dans les Cévennes di Caroline Vignal
Les Deux Alfred di Bruno Podalydès
Un triomphe di Emmanuel Courcol
L’Origine du monde di Laurent Lafitte
Le Discours di Laurent Tirard
Flee di Jonas Poher Rasmussen