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La nuova normalità dei musei. Intervista a Luca Iozzelli, Fondazione Pistoia Musei

Fondazione Pistoia Musei Sebastião Salgado Water supplies are often far away from the refugee camps. Goma, Zaire. 1994. Sebastião Salgado / Contrast
Fondazione Pistoia Musei
Sebastião Salgado, Water supplies are often far away from the refugee camps. Goma, Zaire. 1994. Sebastião Salgado / Contrast

Tra le numerose attività di questa Fase due che hanno potuto finalmente riaprire al pubblico ci sono anche i musei. Non tutti hanno potuto e/o voluto farlo dal primo giorno di via libera (lo scorso 18 maggio): le restrizioni e le nuove regole d’accesso impediscono un ritorno alla normalità. Ogni istituzione si è dovuta così adattare ai necessari parametri governativi per garantire una fruizione sicura dei propri spazi e delle proprie opere. Ma non è solo il distanziamento sociale la grande sfida dei nostri musei, molti altri aspetti dovranno essere ripensati, ricalibrati, cambiati. Ne abbiamo parlato con Luca Iozzelli, presidente della Fondazione Caript.

 

– Com’è stato finalmente riaprire il museo al pubblico? Prime impressioni e feedback dalla ripartenza.
Dopo due mesi di chiusura siamo stati felici di poter riaprire garantendo al pubblico una visita in totale sicurezza: l’accesso è infatti consentito esclusivamente previa prenotazione telefonica per gestire e contingentare gli ingressi. Fin dai primi giorni le nostre sale espositive hanno accolto visitatori provenienti da tutta la regione, registrando numeri alti, che non ci saremmo aspettati. Il lato positivo di questa situazione è la possibilità di visitare in totale tranquillità mostre che, a cose normali, sarebbero state affollate e meno godibili.

– Come si può ripensare l’idea di accessibilità? Come cambierà il rapporto tra museo e fruitore? Come sono organizzate le “nuove” visite nel suo museo? Come saranno rimodulati gli spazi e il percorso espositivo?
I nostri percorsi espositivi non hanno subito modifiche perché fortunatamente gli spazi lo consentivano. Chiediamo solo ai visitatori, oltre alla prenotazione telefonica, di rispettare il distanziamento sociale e indossare la mascherina.
Un aspetto su cui sentiamo il bisogno di lavorare è quello legato alla didattica: prima del lockdown avevamo in programma una serie di attività e laboratori rivolti a famiglie i bambini, che necessariamente abbiamo dovuto interrompere. La sfida è trovare nuove modalità per offrire al pubblico queste e altre attività collaterali, parte fondamentale del nostro progetto culturale.

Fondazione Pistoia Musei
Installation view della mostra Sebastião Salgado. Exodus. In cammino sulle strade delle migrazioni, 2019, Fondazione Pistoia Musei, Palazzo Buontalenti e Antico Palazzo dei Vescovi. © Sebastião Salgado / Contrasto. Ph Rachele Salviol.

– Meno numeri, più valore. Meno quantità, più qualità. Radicalizzazione sul territorio e rapporto con la comunità di cui fanno parte. Come sarà il nuovo museo d’arte (sia in senso lato che in senso stretto della sua istituzione)?
Sicuramente la pandemia ha messo in discussione il modo di fare arte nei musei e nelle sedi espositive. Molte realtà impiegheranno anni per tornare ai livelli produttivi raggiunti prima del Covid. Fondazione Pistoia Musei è nata da poco e non ha numeri con cui confrontarsi, ma ha una mission che è sempre stata chiara: proporre al pubblico progetti culturali di qualità, valorizzando la collezione permanente e le risorse del territorio. L’attenzione al territorio si declina anche nel tentativo di rendere partecipe la comunità locale. È importante che i cittadini si affezionino al nostro progetto, perché sono loro i primi fruitori e i migliori comunicatori all’esterno. Uno dei nostri principali obiettivi, inoltre, è quello di far crescere la città rivolgendoci anche a chi non ha mai visitato una mostra. Perché i musei non sono luoghi noiosi, ma spazi in cui stupirsi, emozionarsi e anche divertirsi.

– L’utilizzo della comunicazione digitale e della condivisione di progetti online è stato cruciale, ma è parso altresì evidente che la fruizione fisica delle opere, degli ambienti, delle architetture non è in alcun modo sostituibile. Come possono essere integrate al meglio questi due livelli in modo che le specificità del digitale siano sfruttate come una ulteriore proposta museale?
Nessuna visita virtuale può trasmetterti l’emozione che l’osservazione dal vivo di un’opera può darti. Ci siamo però accorti che alcune attività collaterali, già proposte in passato dal vivo, funzionano molto bene anche online. Mi riferisco alla nostra rassegna DomenicaDOC, che ha visto la proiezione gratuita in streaming di una serie di documentari d’arte e che ha registrato un enorme successo, con cifre che non ci saremmo assolutamente aspettati, avvicinando anche un pubblico che ancora non ci conosceva.

Fondazione Pistoia Musei
Installation view della mostra Sebastião Salgado. Exodus. In cammino sulle strade delle migrazioni, 2019, Fondazione Pistoia Musei, Palazzo Buontalenti e Antico Palazzo dei Vescovi. © Sebastião Salgado / Contrasto. Ph Rachele Salviol.

– Il governo sembra un essersi un po’ dimenticato delle istituzioni e dei professionisti del mondo dell’arte nonché degli artisti. L’attenzione è sempre parsa più rivolta al mondo dello spettacolo. Lei ritiene che si sia fatto abbastanza per aiutare anche il complesso e variegato panorama museale e i relativi lavoratori? Dal suo punto di vista, di cosa ci sarebbe bisogno?
È difficile dare un giudizio in una situazione complessa come quella che abbiamo attraversato e che ci condizionerà ancora per molto tempo. Credo che una risposta si possa trovare nella creazione di sinergie tra le istituzioni museali e culturali, non in una logica di concorrenza. In questo momento abbiamo bisogno di essere uniti e inventarci nuovi modi per fare cultura.

 

Fondazione Pistoia Musei, Pistoia
SEBASTIÃO SALGADO. Exodus. In cammino sulle strade delle migrazioni
a cura di Lélia Wanick Salgado
in collaborazione con Contrasto e Pistoia – Dialoghi sull’uomo
Palazzo Buontalenti / Antico Palazzo dei Vescovi
fino al 26 luglio

Fondazione Pistoia Musei
Installation view della mostra Sebastião Salgado. Exodus. In cammino sulle strade delle migrazioni, 2019, Fondazione Pistoia Musei, Palazzo Buontalenti e Antico Palazzo dei Vescovi. © Sebastião Salgado / Contrasto. Ph Rachele Salviol.

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