A Milano chiude il circolo Ohibò. Il lockdown non ha risparmiato il Circolo Arci, inaugurato otto anni fa dal presidente Andrea Valorosi: “L’emergenza Covid ci ha piegato, non abbiamo saputo resistere. La nostra è stata una storia bella e fortunata”. Il locale aveva ospitato un concerto segreto dei Green Day nel maggio del 2012.
Un’altra triste chiusura si aggiunge alla lista di locali che non riusciranno ad sopravvivere alla pandemia. Una perdita enorme per la vita culturale di Milano che rischia di non vivere più altre realtà simili a causa delle conseguenze economiche post Covid. Il Circolo Ohibò dà l’addio attraverso un post su facebook nel quale spiega le ragioni della non riapertura: “Abbiamo provato in tutti i modi a resistere, ma per noi che siamo un’associazione non profit, nonostante il canone d’affitto agevolato per la pandemia, è stato impossibile sopravvivere senza entrate e rialzarci. Ci siamo così trovati costretti a interrompere il contratto di affitto con la proprietà di via Benaco”.
Il Circolo è nato 8 anni fa sotto la guida del presidente Andrea Valorosi che preferisce ricordare i momenti più belli: “Abbiamo capito che in a Milan c’era fame di musica dal vivo. Ricordo in particolare il secret show dei Green Day, il 22 maggio 2012: in città per un festival, hanno fatto un concerto a sorpresa qui da noi per 50 persone che erano veduti a vedere i californiani Prima Donna”.
La notizia della chiusura è rimbalzata velocemente attraverso i social, tra lo sgomento dei fan di chi come Simone Costello che con la sua agenzia Costello’s si occupava della direzione artistica. “La forza del circolo è sempre stata quella di portare musica nuova: questo palco ha ospitato tante prime volte importanti, come Calcutta, The Giornalisti, Pinguini Tattici Nucleari, Cosmo e Mahmood che ha suonato qui otto giorni prima di vincere il Festival di Sanremo”ha detto Costello. Per tanti soci il circolo Arci era come una seconda casa: «Ohibò chiude ma rimarrà per sempre aperto nei nostri cuori», sono le ultime parole su Facebook.
La chiusura del Circolo Ohibò è una notizia dolorosa: un luogo di cultura, di aggregazione, di proposta che non ha potuto reggere all’impatto dell’emergenza sanitaria e delle sue conseguenze. Il rischio di un impoverimento del tessuto culturale della nostra comunità cittadina, così come di quello di tutto il Paese, è un’emergenza cruciale, a cui la politica non può far mancare tutta la propria attenzione” , ha commentato l’assessore comunale alla Cultura Filippo Del Corno “So bene che il nostro Piano Cultura del Fondo di Mutuo Soccorso non basta a risolvere questa emergenza, ma almeno rappresenta uno strumento, un tassello. Potrebbe essere adottato e replicato su altre scale e comporre un quadro complessivo di intervento”.