Una maratona digitale di 10 ore per riflettere sulla funzione dei musei e su un nuovo ecosistema della creatività. E una mostra su come il Coronavirus ha cambiato il nostro modo di vivere la casa
La fase del post emergenza Coronavirus porta inevitabilmente a ridefinire le prospettive sociali e le priorità di attenzione, anche negli eventi pubblici. Capita così che anche a una ricorrenza importante per uno dei musei più prestigiosi del Paese, che in situazioni diverse sarebbe stata accompagnata da adeguate celebrazioni, progetti speciali, magari iniziative editoriali e di comunicazione, tocchi in sorte l’austerità del momento.
10 anni fa, il 28 maggio 2010, apriva a Roma il Maxxi. Il bellissimo Museo nazionale delle arti del XXI secolo, progettato dal compianto architetto Zaha Hadid e gestito dall’omonima fondazione del Ministero per i beni e le attività culturali. E diviso in due sezioni: MAXXI arte e MAXXI architettura. Per rimarcare l’importanza del decennale, il museo ha comunque pensato a due progetti, capaci di focalizzare l’identità trasversale del Maxxi, ma anche di adeguarsi alla contingenza, ancora improntata alla presenza del Coronavirus.
Giovedì 18 giugno andrà in scena dunque il Festival Una Storia per il Futuro. Una maratona digitale di 10 ore sui canali social del museo, dalle 11.00 alle 21.00. Una chiamata cui hanno risposto artisti, architetti, creativi, direttori e curatori delle principali istituzioni culturali di tutto il mondo. Da Renzo Piano a Rem Koolhaas e David Adjaye, da Nico Vascellari a Michelangelo Pistoletto e Tomas Saraceno. E poi i direttori del Centre Pompidou, del Reina Sofia, della Serpentine Gallery e molti altri ancora, per riflettere sulla funzione dei musei e su un nuovo ecosistema della creatività.
È poi stato ideato un nuovo allestimento della mostra At Home 20.20, ripensata alla luce di come il Coronavirus abbia cambiato il nostro modo di vivere la casa. Il primo di quattro progetti espositivi d’architettura, arte e design su questo tema. Tra i protagonisti gli architetti Paolo Portoghesi, David Adjaye, Patrik Schumacher, Maria Giuseppina Grasso Cannizzo. Assieme ai designer Achille e Pier Giacomo Castiglioni, Ettore Sottsass, Joe Colombo, Bruno Munari, Verner Panton e molti altri.