Poco più di 200 lotti hanno incassato 1.200.000 euro: successo per la vendita di “Mobili e oggetti d’arte” di Pandolfini
La vendita di “MOBILI E OGGETTI D’ARTE ITALIANI E INTERNAZIONALI” che si svolta lo scorso 16 giugno a Firenze da Pandolfini ha realizzato oltre 1.200.000 euro, che rappresenta il 155% del valore delle stime pre-asta. Il catalogo era composto da poco più di 200 lotti aggiudicati per il 71%.
Pietro De Bernardi, A.D. di Pandolfini ha commentato: «Le molte aggiudicazioni di rilievo, che sembrano essere valori d’altri tempi, confermano che questo è un ottimo momento di vendita e ci danno entusiasmo per proseguire nella nostra selezione delle opere e nella ulteriore crescita del livello qualitativo». Grande successo per un cassettone realizzato da Giovanni Maffezzoli, degno erede dell’arte di Giuseppe Maggiolini, che ha chiuso a 100.000 euro una lunga e molto combattuta gara tra diversi telefoni (lotto 128). Prosegue al riguardo De Bernardi: «Sono molto felice perché i risultati che stiamo ottenendo con i mobili, credo, nessuno li abbia ottenuti nelle aste degli ultimi 4 o 5 anni.»
Oltre al Maffezzoli altri cassettoni hanno spuntato buone cifre, tra questi segnaliamo un cassettone, Napoli metà del XVIII secolo, che ha chiuso la gara a 17.500 euro (lotto 101) e una coppia di cassettoni lombardi della fine del XVIII secolo aggiudicati a 21.500 euro (lotto 125).
La seconda sezione d’asta curata dal Dipartimento di International Fine Art, che allarga lo sguardo alla produzione internazionale, ha visto premiare gli eleganti complementi d’arredo come il camino francese di epoca Luigi XVI in marmo bianco decorato da una ricca montatura in bronzo dorato con lesene a voluta, motivi vegetali e volti femminili abbelliti da rami e perline, che è stato aggiudicato per 106.250 euro, chiudendo con un exploit un’asta di successo (lotto 248). Passando agli oggetti d’arte segnaliamo una coppia di grandi vasi in porcellana con decoro all’orientale sorretti da alte basi sagomate che hanno corso fino a 40.000 euro (lotto 196).
Nella mattinata del 17 giugno è stata la volta del catalogo L’arte di ornare i quadri: Cornici dal Rinascimento all’Ottocento, una vendita dedicata che Pandolfini effettua almeno una volta all’anno da alcune stagioni e che ha sempre un grande seguito perché, come scrive Antonio Mancini agli inizi del 1600 nelle sue Considerazioni sulla Pittura, le cornici «danno maestà alle pitture, che le fanno vedere quasi per una finestra».
Una cornice, Emilia inizi del XVIII secolo, in legno e pastiglia intagliati e dorati con decoro a campanule, nastri e foglie d’acanto ha chiuso la gara a 16.250 euro a fronte dei 2.500 di partenza (lotto 21). Combattuta anche l’aggiudicazione della bella cornice, Venezia XVI secolo, in legno ebanizatto con profili dorati e applicazioni in madreperla che è passata di mano per 11.250 euro (lotto 120), poco meno, 10.625 euro è la cifra con cui è stata battuta l’elegante e sobria cornice lombarda del XVII secolo in legno intagliato con un motivo a nostro di foglie che si rincorrono e si alternano una ebanizzata e una dorata (lotto 101).
Mobili e oggetti d’arte italiani e internazionali
16 GIUGNO 2020
L’ARTE DI ORNARE I QUADRI: CORNICI DAL RINASCIMENTO ALL’OTTOCENTO
17 GIUGNO 2020
Pandolfini, Palazzo Ramirez Montalvo
Borgo degli Albizi 26, Firenze