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Sandro Veronesi vince il Premio Strega per la seconda volta

Con “Il colibrì” Sandro Veronesi ha vinto di nuovo il Premio Strega. La prima volta era stata nel 2006 con Caos calmo

“Il colibrì” (La nave di Teseo) di Sandro Veronesi ha battuto con 200 voti “La misura del tempo” di Gianrico Carofiglio (Einaudi) che è arrivato a 132. Seguono Valeria Parrella, Almarina (Einaudi), con 86 voti; Gian Arturo Ferrari, Ragazzo italiano (Feltrinelli), con 70 voti; Daniele Mencarelli, Tutto chiede salvezza (Mondadori), con 67 voti; Jonathan Bazzi, Febbre (Fandango Libri), con 50 voti.

Fra i nuovi Amici della domenica entrati quest’anno nella giuria del premio, gli scrittori Benedetta Cibrario e Alberto Rollo, finalisti rispettivamente nelle edizioni 2019 e 2017, lo storico e presidente della casa editrice Einaudi Walter Barberis, l’italianista Marco Bazzocchi, il direttore di Rai Uno Stefano Coletta, l’amministratore delegato di Marsilio Editori Luca De Michelis, il giornalista e portavoce del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo Gianluca Lioni, la presidente della Fondazione MAXXI Giovanna Melandri, la presidente della Roma Lazio Film Commission Cristina Priarone, la giornalista e conduttrice radiofonica Alessandra Tedesco, lo storico dell’arte Vincenzo Trione.

I finalisti

Il colibrì, Sandro Veronesi, La nave di Teseo 
Uno dei libri più chiacchierati dell’anno, il grande favorito per la vittoria finale anche alla luce dei voti ricevuti. La vicenda racconta la vita di Marco Carrera, muovendosi liberamente tra passato, presente e futuro. La narrazione segue una linea emotiva lontana da quella temporale, ma che lascia emergere in modo ancora più efficace i drammatici accadimenti che il protagonista deve attraversare.

La misura del tempo, Gianrico Carofiglio, Einaudi 
Ritorna Guido Guerrieri, personaggio già noto ai lettori di Carogifiglio, che con quest’ultima apparizione ha inserito l’avvocato in sei romanzi. In questo caso Guerrieri si deve confrontare con il caso di un uomo incarcerato per l’omicidio volontario di un amico della figlia.

Almarina, Valeria Parrella, Einaudi 
Due pubblicazioni Einaudi a pari merito al secondo posto. Due uomini per Carofiglio, due donne per Valeria Parrella. La prima è un insegnate di matematica, cinquantenne e vedova; la seconda è un sedicenne rumena, carcerata e con un passato di violenze familiari. Si incontrano nel carcere minorile di Nisida, Napoli, dove una lavora e l’altra è detenuta.

Ragazzo italiano, Gian Arturo Ferrari, Feltrinelli 
Ferrari, esordiente a 76 anni dopo essere stato per molti anni grande editore di Mondadori, riporta Feltrinelli in finale, che mancava dal 2015. Il romanzo racconta di una storia di formazione a partire dal dopoguerra.

Tutto chiede salvezza, Daniele Mencarelli, Mondadori 
Romanzo autobiografico che racconta dell’esperienza dell’autore, sottoposto a vent’anni a un trattamento sanitario obbligatorio dopo una crisi di rabbia. Insieme alla sua vicenda complessa, le storie commoventi e uniche dei suoi compagni. Si è già aggiudicato il Premio Strega Giovani.

Febbre, Jonathan Bazzi, Fandango 
E infine il finalista aggiunto, che nel suo romanzo d’esordio racconta la vicenda autobiografica: dall’infanzia difficile trascorsa nella periferia milanese di Rozzano fino ai mesi del 2016 in cui ha scoperto di essere sieropositivo.

 

premiostrega.it

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